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Pubblicato da Michele Pappacoda mjcheva@live.it

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1078137 477030945726559 424513513 aSCRITTO DA MICHELE PAPPACODA Sappiamo che l’amore, per sua natura, sfugge ad ogni pretesa di definizione, non può essere definito, ma solo descritto, tramite l’analisi delle sue manifestazioni, che si evidenziano soprattutto nel sentimento. Il sentimento è la forma soggettiva del sentire (Kant), è la facoltà atta a percepire, cogliere, intuire, prima di pensare criticamente, l’essere dinamico del soggetto, l’alterità, i valori , la verità dell’altro. Il sentimento profondo, scendendo verso le sue radici, si avvicina alla sorgente dell’essere e l’uomo si scopre come essere mancante, in tensione, in ricerca continua del suo compimento, chiamato a misurarsi con il suo fine proprio che è la pienezza dell’amore. Per Rosmini il “sentimento fondamentale” fa tutt’uno con l’anima, la quale è il principio dei fenomeni vitali e psichici e si manifesta nel sentirsi essere, sentire di essere capaci di amare, sentirsi in tensione verso la propria pienezza, perché l’uomo è, nello stesso tempo, essere e non essere, è continuamente in tensione per superare il suo limite e raggiungere un grado sempre più elevato di essere. Quando entra in rapporto con la persona amata, il sentimento vibra, commuove, coinvolge, magnetizza verso un suo polo, orienta all’altro da sé, indica la linea direzionale e si estrinseca traducendosi in atteggiamenti comportamentali tipici dell’amore. Va detto però che esso è originale per ogni soggetto, quindi non è mai completamente condivisibile e spesso nemmeno dicibile, essendo un vissuto personale. Si può accedere al sentimento dell’altro, e rimanerne scossi, ma le stesse risonanze che provoca ne modificano le caratteristiche e lo colorano di significati diversi legati al proprio sentire, perciò la condivisione non è mai completa, e questa è una difficoltà che facilmente si presenta nel rapporto di coppia. I sentimenti possono ravvicinarsi, ma mai pienamente identificarsi, avviene così anche tra due che si amano. Si può avere la stessa idea, ma non lo stesso sentimento, che ha un aspetto irriducibilmente soggettivo. Il sentimento è l’ispiratore di tutti i progetti, ma ha bisogno dell’intelligenza e della volontà, coinvolgendole le fa funzionare nel loro specifico per porre le basi di valide motivazioni e progettazioni. Così l’uomo tutto intero si ritrova nel sentirsi essere in dinamismo costante per il “gaudium essendi” L’uomo ama pensando e volendo. Sentimenti propri dell’amore sono: di gioia, nell’incontro di una persona amata, di sorpresa, di ammirazione, di compiacimento, di approvazione, di simpatia, di sintonia, di timore, di commozione…. Amore però non è tanto sentire gusto per l’amato, quanto tendere a dargli gusto, acconsentire a lui. La filosofia dell’amore è allologia, discorso dell’essere per l’altro L’uomo è fatto come icona teomorfa, a immagine di Dio, è generato da un atto di amore, esaltato dall’amore. L’amore è la qualità suprema della vita umana. L’autentico autorealizzarsi consiste nel promuovere l’autorealizzarsi dell’altro. L’ amore è auto ed etero realizzazione. Il soggetto non si muove verso la propria perfezione e verso la propria felicità vera, se non promuovendo e rispettando i valori oggettivi reciproci. L’uomo si percepisce come bisognoso di conoscere e di amare e di essere conosciuto e amato dall’altro, che però non è sentito come l’oggetto di soddisfacimento del proprio bisogno, ma come l’unica possibilità di una reciproca, vitale, corrispondenza.