BENEVENTO NEWS Benevento, bimba violentata e poi annegata: c'è un indagato
INSERITO DA CARMELA MANICA Prime soluzioni per un omicidio terribile. Per la morte della bambina di dieci anni rivenuta priva di vita nella piscina di un casale adibito a ristorante di San Salvatore Telesino, c'è ora un indagato. Ma c'è anche il risultato agghiacciante dell'autopsia. L'esame autoptico ha confermato quello che si era ipotizzato: la bambina è stata violentata e poi è morta per annegamento, non sapeva nuotare. Ora si svolgeranno altri test, per stabilire il momento della violenza e quelli tossicologici. La svolta si è avuta ieri mattina. Un rumeno di 21 anni, Petru Daniel Ciocan, operaio saltuario presso alcune aziende della zona, è stato infatti iscritto nel registro degli indagati con le imputazioni di omicidio volontario e violenza sessuale. Gli inquirenti, i carabinieri della Compagnia di Cerreto diretti dal maggiore Alfredo Zerella, il procuratore della Repubblica Giovanni Conzo e il sostituto procuratore della Repubblica Maria Scamarcio, lo hanno ascoltato per oltre dieci ore alla presenza del suo legale Giuseppe Maturo. Un interrogatorio che è andato avanti dal tardo pomeriggio di lunedì fino alle prime luci dell'alba, quando il rumeno è stato rilasciato. Il giovane ha ricostruito la sua serata di domenica: intorno alle 19 ha incontrato Maria, la bambina trovata poi morta, nei pressi della sua abitazione nel centro del paese, l'ha fatta salire sulla sua auto una Polo blu e si è intrattenuto con lei per circa tre quarti d'ora. Ha tentato invano di raggiungere la casa di un familiare che risiede a Telese Terme, ma a causa di una maratona podistica le vie del paese erano intransitabili. Pertanto ha fatto ritorno a San Salvatore Telesino dove ha lasciato la bambina davanti alla chiesa, poco prima delle venti, dove peraltro c'erano anche altre bambine. Poi il giovane rumeno si è recato in auto a Castelvenere, da un fratello, poi avrebbe raggiunto Faicchio, il lago di Telese e nel corso della notte è tornato a casa. Il giovane si è anche soffermato sui rapporti che intratteneva con la bambina unica figlia di una copia rumena. Ha detto di essere da tempo amico della famiglia della piccola vittima trovata morta in piscina e di aver preso parte anche a dei festeggiamenti in occasione dei compleanni di Maria. Una ricostruzione meticolosa di quelle ore di domenica. Gli inquirenti hanno fatto dei primi riscontri ed alla fine lo hanno rilasciato. Ma è scattata l'iscrizione nel registro degli indagati anche per porlo in condizioni eventualmente di nominare un perito per l'autopsia svoltasi nel pomeriggio presso la sala mortuaria dell'ospedale «Rummo» ed affidata ai periti Claudio Buccelli, direttore dell'istituto di medicina legale di Napoli e Monica Fonzo, presente anche il sostituto procuratore Maria Scamarcio. Ma l'indagato ha deciso di non far partecipare un suo consulente a questo esame. All'autopsia erano anche presenti i Ris dei carabinieri che da lunedì stano seguendo le varie fasi delle indagini. In particolare oltre ai rilievi presso la piscina, dove la bambina è stata rinvenuta completamente nuda, i Ris hano raccolto elementi anche presso l'abitazione del giovane rumeno indagato, che vive a San Salvatore da oltre dieci anni con una sorella maggiore che lavora come badante. Ascoltati a lungo anche i genitori di Maria che avrebbero sostenuto che la bambina pur essendo particolarmente vivace non aveva manifestato problemi, solo in passato, a quanto pare, avevano avuto da ridire su qualche amicizia con giovani del paese, ma nulla di allarmante. Ora i carabinieri continuano ad interrogare giovani e meno giovani per ricostruire una vicenda che presenta ancora molti lati oscuri e di difficile decifrazione.
IL MATTINO