CAMPANIA NEWS Napoli, ragazzini pestati a sangue per uno sguardo in metropolitana «La stazione sembrava un mattatoio»
INSERITO DA ANGELA CECERE
Calci, pugni, unghiate in piazza Dante: i tre, compresa una ragazza, sono stati coperti dalla furia del branco NAPOLI - È bastato uno sguardo di troppo per scatenare l’inferno nella stazione della metropolitana di Dante. L’orologio segnava le 18.10 di ieri pomeriggio quando due ragazzi e una ragazza, poco più che adolescenti, si stavano recando all’interno della stazione della linea 1. Un branco, erano circa una decina, presumibilmente tutti minorenni e assidui frequentatori della zona secondo i primi riscontri, ha incrociato lo sguardo dei tre. A quel punto è volata qualche parola di troppo nei confronti della ragazza, difesa da uno dei suoi due amici. Sembrava finita lì, un litigio verbale, come tra ragazzi ce ne sono tanti, spesso per futili motivi. I tre giovanissimi sono entrati in metropolitana, quando all’altezza dei varchi, in procinto di marcare il biglietto, sono stati affrontati dalla baby gang: «Esci fuori» ha detto un componente del branco rivolgendosi ad uno dei malcapitati. Pochi attimi e la situazione è degenerata trasformando l’ingresso della stazione di Dante in una scena da «Arancia meccanica». Calci, pugni, unghiate: i tre, ragazza compresa, sono stati coperti dalla furia del branco. Sangue ovunque e pochi minuti dopo la stazione sembrava un mattatoio: macchie dai tornelli al bagno, una scia lunga metri. Si è scatenato il panico in pochi secondi, chi si trovava di passaggio, sia in entrata che in uscita dal metrò ha cercato di mettersi ai ripari e alcuni scappando all’esterno hanno avvisato prontamente i carabinieri. Tutto in sessanta secondi. Prima che la baby gang si mettesse in fuga scappando chissà dove, in quale vicoletto alle spalle della piazza. Le vittime, una delle tre ha riportato la rottura del setto nasale, sono state prontamente soccorse dagli agenti di stazione presenti in quel momento. Purtroppo anche loro sono spesso vittime di violenze gratuite, come denunciato in tante occasioni proprio attraverso le pagine del Mattino. I carabinieri intervenuti hanno poi accompagnato le vittime dell’agguato in caserma per permettere loro di sporgere denuncia. Inoltre hanno chiesto a Metronapoli di poter visionare le immagini dell’aggressione per cercare di poter individuare i colpevoli del folle gesto di stringere il cerchio intorno alla gang. Oltre ai ragazzi brutalmente colpiti, anche alcuni testimoni risultano chiaramente sotto choc: «Scene che non avrei mai pensato di vedere nella mia vita. Una violenza incredibile. Addirittura sono volati calci in faccia» racconta Alessandro, uno studente che stava rientrando a casa in quel momento. «Ma come si può pensare di picchiare qualcuno per una parola di troppo?» si interroga invece un anziano signore che ha assistito di sfuggita al fattaccio: «Napoli non si salverà mai – prosegue - Se questi sono i nostri figli non c’è proprio speranza. Ho visto dei ragazzi a terra ed altri colpirli con dei calci in faccia come se fossero indiavolati, posseduti. Io non ho parole, poteva ucciderli». Una coppia di ragazzi incalza: «Poteva succedere anche a noi. Immaginiamo la dinamica, cose che si leggono troppo spesso sui giornali. E meno male che nessuno ha tirato fuori il coltello se no staremo qui a parlare di un altro ragazzo morto senza alcun motivo». E pensare che soltanto una decina di giorni fa, il 3 aprile scorso, il Garante per l’infanzia e l’adolescenza Vincenzo Spadafora aveva fatto visita a Napoli, dopo un tour in Campania e nel Sud Italia, incontrando anche il Questore Luigi Merolla e il Prefetto Francesco Antonio Musolino. Durante l’incontro a palazzo Salerno, Spadafora aveva sottolineata la necessità «di investire fondi per migliorare i servizi per i giovani». «E’ importante – aveva aggiunto il Garante - che i ragazzi vivano molto tempo insieme in strutture dedicate, così da allontanarli dalla strada».
IL MATTINO
16.04.2013.