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Pubblicato da Di Michele Pappacoda mjcheva@live.it

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10686722 10205169168052467 5899707854002065582 n INSERITO DA ANGELA CECERE

Praga. C'è un Napoli che produce spettacolo e gol, in questo inizio di stagione. C'è un Napoli con un'ossatura offensiva ben definita, con un miracoloso equilibrio tra i tanti talenti sparsi tra centrocampo e attacco, con un impianto di gioco già messo a punto. Ma c'è anche un pezzo dell'altro Napoli, tra gli attaccanti di riserva, che per ora appare poco: è Duvan Zapata. Fino ad adesso ha trovato spazio solo in Europa League, il bomber dal volto sempre triste. Eppure l'unico gol che ha fatto lo ha segnato l'unica volta che ha giocato titolare in serie A: al Palermo. Nell'unica occasione che Rafone lo ha impiegato titolare in campionato. Poi, come ogni vice di qualcuno che si rispetti, ha giocato solo nella coppetta che il titolare proprio non manda giù: l'altra Europa, quella che Gonzalo Higuain non ha mai disputato quando era al Real Madrid e che ha cominciato a conoscere - e snobbare, noblesse oblige - solo quando è approdato a Napoli. D'altronde, già non è semplice essere una riserva e giocare col contagocce. Figurarsi fare l'alter-ego del Pipita. In Europa Rafa Benitez lo ha sempre utilizzato con dovizia di regolarità: l'anno scorso ha fatto gol persino al Marsiglia e al Porto. Insomma, mica proprio uno sprovveduto. Eppure, e non certo solo per il paragone col nobile compagno di squadra (vice campione del mondo con la sua Argentina) che ogni volta che lo spagnolo lo getta nella mischia sembra ritrovarsi con una sorta di bomber dal passo lento e quasi assente dal resto del gioco corale. Non a caso lo stesso Rafone dopo Cagliari ha spiegato: «Perché non ha giocato Zapata? Non mi piace gettare le palle in area...». Non trova tanto spazio, è vero,però è ben presente nella mente di Benitez. D'altronde, o diventa grande il prima possibile ed esce dal guscio di incompiuto in eterna attesa di esplodere, oppure è assai probabile che vada altrove. Per questo Praga e lo Sparta sono crocevia del suo destino partenopeo. In questa sorta del gioco delle coppie che per Rafone doveva tornare utile durante la stagione, quando le esigenze del turnover e le incognite dei tour de force costringono l'allenatore a modificare la squadra, il colombiano è ancora uno dei pochi che fa storcere il naso quando tocca a lui. Perché non è facile prendere il posto di uno che nelle ultime cinque gare di campionato a segnato sette reti. Ma è anche vero che deve dimostrare di valere assai di più di quello che fino ad adesso ha dimostrato. E l'Europa League è il test giusto. Non certo per togliere il posto a Higuain, per carità, ma almeno per dare la sensazione che quando gioca il colombiano non è mai un salto nel buio. E allora stasera è il suo momento: forse l'ultima chiamata per dire a tutti che anche lui, Duvan o Zapata (fate voi) merita di giocare in questo Napoli delle stelle. E che contro lo Sparta ha intenzione di chiudere il discorso qualificazione per potersi concentrare sul campionato con più libertà a dicembre.

IL MATTINO

27.11.2014.