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Pubblicato da Michele Pappacoda mjcheva@live.it

Di Matteo

 

553987 4875306964196 493515398 nINSERITO DA ANGELA CECERE

La rivelazione choc di un confidente agli investigatori Il pm non viene nominato ma sarebbe il maggior indiziato PALERMO - Il progetto di un attentato al pm di Matteo. La modalità sempre quella: il tritolo. Cosa nostra starebbe organizzando l'agguato mortale al magistrato. A Palermo sarebbero già arrivati 15 chili di esplosivo. È il quadro allarmante dipinto circa un mese fa agli investigatori - secondo alcuni quotidiani - da un confidente legato al traffico di droga e ritenuto abbastanza attendibile. L'uomo non avrebbe fatto nomi, ma il maggiore indiziato è il pm Nino Di Matteo, al quale è stata rafforzata la scorta, con l'aggiunta di tre carabinieri del Gis, il Gruppo intervento speciale. SUMMIT DI CAPIMAFIA - Ci sarebbero, secondo «gola profonda», almeno quindici chili di esplosivo e un telecomando, da tempo a disposizione di Cosa nostra che sarebbe intenzionata a intervenire al più presto. Una riunione operativa, riferisce l’Agi, un summit di capimafia, avrebbe mobilitato il clan di Brancaccio. Una nuova pagina inquietante, dunque, della serie di intimidazioni e segnali che hanno avuto come destinatario Di Matteo, ma anche altri colleghi, non ultimo il pm Roberto Tartaglia la cui casa di recente è stata oggetto di una strana intrusione. L'INCHIESTA - Di Matteo, con altri tre colleghi, rappresenta l'accusa nel processo sulla trattativa Stato-mafia ed è sotto procedimento disciplinare per aver confermato in un'intervista l'esistenza delle intercettazioni telefoniche tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l'ex ministro dell'Interno Nicola Mancino.

CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

25.07.2013.