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Pubblicato da Michele Pappacoda mjcheva@live.it

Monsignor Nunzio Scarano

 

553987 4875306964196 493515398 nINSERITO DA ANGELA CECERE

Dettagli sullo stile di vita di «monsignor 500» emergono dall'interrogatorio di Marcianò che tira in ballo Martino SALERNO — Chi decide sui dati richiesti dalle autorità giudiziarie? Chiedeva Massimiliano Marcianò a «monsignor 500» Nunzio Scarano quando l'ordine di arresto della procura di Roma era inimmaginabile per i protagonisti della storia fatta da ex 007, broker finanziari, sacerdote e un malloppo di 20 milioni di euro. L'Aif (Autorità di Informazione Finanziaria), risponde Scarano, che rassicura il suo amico di fiducia sulle operazioni economiche fatte sui suoi conti allo Ior. Il presidente dell'Aif, aggiunge l'ex funzionario dell'Apsa, ne avrebbe garantito la regolarità. La conversazione la rivela al pm di Salerno, Elena Guarino, e al comandante del nucleo di polizia tributaria della finanza, Antonio Mancazzo, Marcianò il 3 luglio scorso. E lo fa nello stesso verbale di sommarie informazioni in cui racconta di furgoni contenenti ortaggi e lingotti d'oro scaricati da Scarano al Vaticano, dei rapporti intimi con gli armatori D'Amico e di conto cointestato con uno dei tre allo Ior che però "monsignor 500" smentisce, della trattativa del sacerdote con un costruttore salernitano per acquistare un appartamento al Crescent e del nipote, Sergio Forte, che lo zio prete era riuscito ad inserire nella Soget, la società di recupero dei tributi municipali di cui si avvale il Comune di Salerno. Ma Marcianò mette al corrente i magistrati salernitani anche di un altro particolare che, probabilmente, con l'inchiesta non ha nulla a che vedere, ma che di certo la dice lunga sui rapporti altolocati di Scarano e sul suo modo di vivere. Quello che gli inquirenti romani e salernitani considerano l'uomo di fiducia del sacerdote, prima di finire in galera, racconta di un recente viaggio a New York fatto con Scarano. I due erano stati ospiti di Lilian Veron "che si sobbarcò tutte le spese". LE AMICIZIE - La donna conosceva Scarano "in quanto amica di Paolo Martino". Paolo Martino è il nipote del cardinale salernitano Renato Raffaele Martino, che in un'intervista al Corriere del Mezzogiorno ha detto di aver interrotto i rapporti con il sacerdote nel 2004 dopo che Scarano continuava a spacciarsi per suo nipote negli ambienti della Santa Sede. A Marcianò fu detto che quello a New York era un viaggio di lavoro, anche se poi l'impressione che ebbe l'accompagnatore di Scarano, e che ha riferito agli inquirenti salernitani, è che in realtà si trattava di un viaggio di piacere. L'attendibilità di Marcianò è un altro tassello che gli inquirenti stanno verificando. A. C.

CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

24.07.2013.