PRIMO PIANO SARAH, 10 ANNI, RISCHIA LA MORTE PER UN CAVILLO: "PICCOLA PER IL TRAPIANTO"
INSERITO DA MICHELE PAPPACODA
ANTEPRIMA www.mikivettica.net PHILADELPHIA - A soli 10 anni Sarah Murnaghan sta per morire: malata di fibrosi cistica, attaccata a tubi per respirare al Children Hospital diPhiladelphia, la bambina aspetta da 18 mesi un trapianto di polmoni che con ottime probabilità le potrebbe salvare la vita.
Ma alla piccola il trapianto è di fatto negato: la legge prevede che i polmoni adulti - a cui Sarah è candidata - vadano offerti prima a tutti gli adulti in lista d'attesa per l'organo, e solo dopo ai ragazzini come lei. Se avesse 12 anni - questa l'età in cui secondo la norma i bambini divengonò adulti - Sarah sarebbe salva. Ma - secondo gli stessi medici curanti - probabilmente la piccola non vedrà nemmeno gli 11 anni ed ha i giorni contati.
L'APPELLO DEI GENITORI La madre, Janet Murnaghan, sta tentando il tutto per tutto ed ha avviato una raccolta di firme per una petizione in cui si chiede all 'Organ procurament and transplantation network' di cambiare le sue direttive e permettere di far salire Sarah in cima alla lista d'attesa per il drammatico aggravarsi delle sue condizioni. Ma le 40.000 firme presentate non hanno sinora sortito alcun effetto: l'organizzazione, che dipende dal Ministero della Sanità Usa, ha risposto che non si può fare alcuna eccezione. Nemmeno per la bimba.«Darle un vantaggio creerebbe uno svantaggio per gli altri», è stato il verdetto. «Non stiamo chiedendo una scelta preferenziale per Sarah - denuncia la madre - chiediamo semplicemente uguaglianza in base alla gravità della sua malattia». Secondo gli esperti, i malati di fibrosi cistica hanno un'aspettativa di vita in media di 31 anni ma se ottengono un trapianto di polmoni vengono in molti casi considerati curati. È questa l'opinione di Devang Doshi, polmonologo pediatrico al Beaumont children hospital in Michigan:«Spezza il cuore una storia simile, in cui un bimbo ha un bisogno disperato di trapianto per sopravvivere e malati con patologie meno severe rischiano invece di ottenere l'organo solo per l'età più matura». Per il bioetico Arthur Caplan,i bambini dovrebbero avere la priorità sugli adulti nell'ottenere organi da trapianto se sono più malati degli adulti. «Ma - ha aggiunto - la scelta non è mai comunque semplice in quanto molti fattori vanno considerati come le possibilità di sopravvivenza individuali»
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