PRIMO PIANO ROMA SPARI A PALAZZO CHIGI, ESTESA 'ZONA ROSSA'. BERLUSCONI: "SINISTRA GIOCA COL FUOCO"
INSERITO DA ANGELA CECERE
ROMA - Estesa di circa dieci metri la zona rossa a Piazza Montecitorio. La disposizione, presa dalla Questura di Roma in seguito al'episodio di ieri, entrerà in vigore oggi un'ora prima dell'insediamento del nuovo governo, poco prima delle 15. Si valuterà in seguità se adottare la misura di sicurezza anche in altre occasioni importanti. Ad essere esteso è il transennamento della piazza, ovvero lo spazio antistante l'ingresso di Montecitorio che sarà interdetto anche ai pedoni. In quest'area potranno passare solo ministri, cariche istituzionali, parlamentari i loro collaboratori e dipendenti di Montecitorio. Rafforzata anche la presenza nella piazza degli uomini delle forze dell'ordine. BERLUSCONI: COLPA DELLA SINISTRA La sparatoria di ieri è stata un fatto grave, ma «l'ordine pubblico, nonostante la crisi economica, non è mai stato in pericolo nè ora nè in passato, nè lo deve essere». Lo afferma Silvio Berlusconi, ospite del programma La Telefonata parlando della sparatoria di ieri davanti palazzo Chigi. «Va stigmatizzato chi nell'estrema sinistra ha preso il pretesto del gesto di un uomo disperato per lanciare accuse deliranti alla politica e ai politici. Quando si gioca con il fuoco parlando di assalto alle istituzioni e inveendo contro tutto e tutti succedono cose come questa». «Invito gli italiani a non cedere alle campagne di odio, io ne sono stato bersaglio per 20 anni e ne ho subito le conseguenze. Ora la nostra solidarietà va ai carabinieri rimasti feriti e alle loro famiglie». "DA LETTA IMPEGNO SUGLI 8 PUNTI DEL PDL" «Il governo Letta deve approvare subito le misure di rilancio e sviluppo del nostro programma e che abbiamo illustrato in campagna elettorale, come l'abolizione dell'Imu, la revisione dei poteri di Equitalia e l'abbassamento della pressione fiscale. Sono punti irrinunciabili e Letta si è impegnato a realizzarli e a citarli nel suo discorso di oggi», ha detto Berlusconi. «Immagino di sì, ho avuto modo per nove anni di verificare come davvero il Paese non sia governabile. Va modificata l'architettura dello Stato e vanno dati più poteri al premier, che non può cambiare ministro nè usare lo strumento del decreto legge come fanno gli altri colleghi europei», ha risposto il Cavaliere alla possibilità che possa essere lui a presiedere la Convenzione per le riforme.
LEGGO.IT
29.04.2013.