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Pubblicato da Michele Pappacoda mjcheva@live.it

INSERITO DA MICHELE PAPPACODA La Procura indaga sul decesso di un’anziana: l'autopsia 
è stata fissata in ritardo per le lungaggini della giustizia

I figli credono che i medici abbiano sbagliato la terapia

 

PADOVA - Attende da un anno e mezzo di essere sepolta. Ma le lungaggini della giustizia hanno fin qui impedito ai familiari di celebrare le sue esequie. Il decesso di Luigina Cocco, classe 1921, è al centro di un’inchiesta della Procura che ha iniziato a muovere i primi passi soltanto da una decina di giorni. 

L’anziana è morta in ospedale il 4 marzo 2012, al culmine di quaranta giorni di atroci sofferenze, tra ricoveri e dimissioni. I figli Giorgio e Sergio Ghiron si rivolgono all’avvocato Claudio Todesco. Viene depositato in Procura un esposto a tempo di record. L’anziana, alle prese con una grave insufficienza renale, non avrebbe ricevuto cure adeguate. Sarebbe stata sbagliata la terapia di idratazione. 

Con l’esposto i figli sperano di ottenere il rinvio dei funerali in maniera da poter eseguire l’autopsia. La denuncia viene però archiviata e subisce un iter burocratico incredibile. Finalmente l'inchiesta decolla il 19 settebre: finiscono sul registro degli indagati con l’accusa di concorso in omicidio colposo il primario di Nefrologia 2 Agostino Naso, i medici Lorenzo Previato Sabina Zambon e gli specializzandi Marco Arboit Francesco Simioni, tutti difesi dall’avvocato Lorenzo Locatelli, e il medico di base Alberto Varotto, assistito dal legale Matteo Conz.

DI LUCA INGEGNERI IL GAZZETTINO.IT