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Pubblicato da Michele Pappacoda mjcheva@live.it

http://www.gazzettino.it/MsgrNews/HIGH/20130122_lido.jpg

 

378476 2965150531479 1343120727 33169004 728182695 nINSERITO DA ANGELA CECERE

I gestori dei "Bagni Alberoni"al Lido pronti a passare la mano: «Troppi ostacoli dal Comune anche per fare le toilette nuove» VENEZIA - I cinesi sono pronti a rilevare la concessione dello stabilimento balneare Bagni Alberoni al Lido di Venezia. La spiaggia utilizzata da Luchino Visconti nel film "Morte a Venezia" per il 2014 è ad un passo da uno storico cambio di gestione. E sarebbe una svolta epocale per l'isola d'oro dove, ai primi del Novecento, nacque il turismo balneare. La trattativa è aperta, ma ancora non conclusa e i tempi potrebbero essere anche più lunghi del previsto rispetto a quando, lo scorso ottobre, si parlava per la prima volta di cessione imminente. La cosa certa è che la stagione 2013, potrebbe essere l'ultima "made in Italy" con Stefano e Daniela Bartoli ancora in cabina di regia per la spiaggia, intenzionati dal 2014 a passare la mano, anche a causa - raccontano - dei gravi ostacoli riscontrati in questi anni per proseguire nella loro attività. «L'amministrazione spesso non soltanto non aiuta chi vuole investire - racconta Stefano Bartoli - ma sembra anche metterti i bastoni tra le ruote. Perciò ho preso, dolorosamente, e a malincuore la decisione di lasciare, non appena ce ne saranno i presupposti, nonostante io sia un innamorato degli Alberoni, un posto unico nel suo genere. Sono arrivato qui dal 1995, ho investito in questa spiaggia buona parte della mia vita. Diamo lavoro, in stagione, a 27 dipendenti, abbiamo riqualificato il ristorante ma questo sembra non interessare troppo agli amministratori. Ogni richiesta è difficile da esaudire, anche semplicemente mettere due bagni in più. E allora, in questi mesi invernali, abbiamo avuto contatti per la cessione». Due i gruppi in corsa, uno dei quali fa riferimento a investitori cinesi, ed è quello che ha messo nel piatto le intenzioni più serie. In ballo ci sono circa due ettari di arenile in concessione con 130 capanne. Nell'estate del 2009, vi fu una battaglia per salvare la spiaggia dal progetto di crearvi una grande duna, che aveva scatenato la protesta degli operatori economici della zona e delle centinaia di clienti affezionati alla spiaggia più sperduta e retrò del Lido. Tra i residenti erano comparse perfino le lenzuola su bar e hotel: «Salviamo i Bagni Alberoni». La duna era prevista dal piano degli arenili, per ricongiungere quelle esistenti oggi dalla diga ai Murazzi, "tagliate" proprio dalla vecchia concessione allo stabilimento. Secondo il piano, nuova duna e capanne (anche se in numero ridotto rispetto a oggi) possono convivere. Per operatori e clienti se tra le capanne e il mare vi fosse la duna sarebbe la morte dello stabilimento e della vita turistica ed economica degli Alberoni. Arrivarono duemila firme, e tra i nomi illustri che firmarono l'appello per la salvaguardia della spiaggia c'era anche quello dell'attrice Ottavia Piccolo. Venne creato anche il sito www.savevenetianbeach.com. Oggi i problemi non sono ancora risolti, il Piano degli arenili con le modifiche richieste non ancora approvato. E un angolo pregiato del Lido di Venezia, già parla cinese.

FONTE IL GAZZETTINO

22 GENNAIO 2013