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Pubblicato da Michele Pappacoda mjcheva@live.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

427051 2854280434980 147811775 nPROPOSTO DA BARBARA PAPPACODA Sembrava di guardare un brutto film, solo che stava accadendo davvero. Questo hanno provato le persone che si sono trovate nel pieno di un cataclisma atmosferico che colpiva le case e i campi con una furia cieca. Dopo il terremoto, dopo le piene dei fiumi, le frane, oggi l'Emilia deve di nuovo raccogliere macerie. Perché ieri pomeriggio dal cielo è arrivata la grandine, enormi chicchi di ghiaccio sparati come proiettili si sono abbattuti su buona parte del territorio, poi è toccato al tornado. A Castelfranco e a Mirandola le potenti trombe d'aria hanno spazzato via tutto quello che trovavano sul loro cammino. Auto trascinate per decine di metri, tetti che volavano via, solo per pura fortuna la conta dei feriti è limitata, una decina e nessuno grave. Ma per i danni in generale è un'altra storia. Un centinaio gli stabili lesionati, in modo più o meno grave, una ventina di persone sfollate che hanno chiesto aiuto alle istituzioni, molte di più quelle che si sono appoggiate a famigliari. A San Martino Spino, che aveva subito meno conseguenze dal sisma rispetto ad altre zone, i danni materiali più gravi: lesionata la chiesa, le scuole elementari, che lunedì resteranno chiuse, un supermercato e il centro sportivo, oltre a 60 case scoperchiate. 18 le famiglie che hanno passato la notte in hotel. Un'altra trentina di famiglie si è organizzata autonomamente, trovando accoglienza presso parenti o amici. Mille cittadini senza luce per ore, allestito sul posto un punto medico. Spazzati via 14 container, arrivati dopo il terremoto, che sono stati visti volteggiare a 20 metri da terra. Infine, è stato riaperto al traffico il tratto della strada provinciale 7 che attraversa il centro abitato, ma limitatamente, per consentire il transito dei mezzi di soccorso. A Castelfranco i problemi più seri riguardano i campi, devastati dal tornado e diventati discariche di detriti volati da ogni parte. Tutte le colture sono a rischio. Ma ci sono anche danni a una trentina di stabili e 2 famiglie sfollate. In corso le verifiche di stabilità dei vigili del fuoco, impegnati anche nei soccorsi e coordinati dalla prefettura, mentre la protezione civile sta cercando di coprire gli edifici senza tetto con pesanti teloni perché è prevista pioggia. Una corsa contro il tempo, con la speranza che il meteo sia clemente. Anche i tecnici comunali sono al lavoro, ma è ancora presto per una stima definitiva dei danni.

Un incontro urgente, agli inizi della settimana prossima, per attivare le procedure necessarie alla dichiarazione di “evento calamitoso” da parte del Ministero, provvedimento che consentirà di far intervenire il Fondo di solidarietà nazionale per l'indennizzo dei danni e l'esenzione dei pagamenti alle aziende danneggiate. Lo ha annunciato l'assessore regionale all'agricoltura Rabboni. I parlamentari modenesi del Pd, invece, hanno confermato il sostegno al Governatore Errani che già martedì incontrerà il Presidente del consiglio Letta.

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