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Pubblicato da Miki Pappacoda

erano andati a far pace picchiati sequestrati e torturati 4 arresti i nomi

INSERITO DA MIKI PAPPACODA Uno degli indagati è poi finito in carcere per droga, parte della quale persa in caserma Benevento. Se sarà confermata, una storia assurda e dai tratti agghiaccianti. Racchiusa nelle ipotesi di reato di tortura aggravata dalle lesioni, sequestro di persona e rapina, contestate a vario titolo a quattro uomini di Benevento, arrestati questa mattina dai carabinieri della locale Compagnia e della Stazione di San Leucio del Sannio. In carcere, su ordine del Gip, è finito Antonio Barone, 48 anni, già noto alle forze dell'ordine, mentre i domiciliari con braccialetto elettronico sono stati disposti per il figlio, Vincenzo Cinque, 25 anni, Emanuele Ucci, 23 anni e Ludovico Lepore, 53 anni. E' l'epilogo cautelare di una vicenda iniziata nel dicembre 2023, della quale avrebbero fatto le spese tre giovani di San Leucio del Sannio: due, in particolare. L'indagine era stata avviata quando i militari di San Leucio del Sannio avevano fermato un'auto a bordo della quale avevano rinvenuto una delle vittime – un 20enne che presentava segni di violenza sul volto– e due degli indagati. Ucci e Lepore. Non avevano creduto alla giustificazione fornita, quella di una colluttazione avvenuta in precedenza, per questo avevano avviato un'attività investigativa che nelle ore successive era stata supportata dalla denuncia del 20enne, assistito dall'avvocato Fabio Russo. Un racconto, il suo, dal quale sarebbe emersa la ricostruzione dei fatti operata dagli inquirenti. Su consiglio di un amico, avrebbe raggiunto, in compagnia anche di un terzo sanleuciano, minore, l'abitazione di Barone a Benevento per fare pace dopo una lite scoppiata nelle sere precedenti con il figlio in un locale, portando con sé anche un regalo da offrire come segno di cortesia. Una volta nell'appartamento, le cose sarebbero però andate diversamente, perchè al 20enne, accusato del furto dell'orologio di colui con il quale si sarebbe scontrato, sarebbe stata chiesta una somma di denaro come risarcimento. Dopo un tentativo di prelievo attraverso l'App del cellulare, il 20enne, mentre l'altro sarebbe rimasto in ostaggio nell'abitazione, avrebbe provato a fare l'operazione prima a Benevento, poi presso uno sportello a San Giorgio del Sannio, riuscendo a consegnare 250 euro. Era stato lungo il rientro in città che i carabinieri avevano bloccato la macchina All'interno della casa, nella notte tra 17 ed il 18 dicembre, il 20enne ed un altro giovane – il terzo era andato via- sarebbero stati sequestrati per diverse ore , percossi e torturati, anche con l’uso di armi, tra cui coltelli ed un manganello. Sarebbero stati sottoposti ad un trattamento “degradante per la loro dignità”, con calci alla testa, con le sedie e il manganello, sarebbero stati colpiti con il coltello e costretti a pulire il loro sangue ripetutamente. Li avrebbero minacciati, simulando di bucare loro le mani. Uno dei giovani aveva perso anche conoscenza, appena si era ripreso gli avrebbero ordinato “di muoversi carponi sul pavimento e di emettere i versi di un cane”. A causa dei calci ricevuti, gli avrebbero provocato “una defecazione spontanea, costringendolo poi a stare sul balcone per il cattivo odore che emanava”. Un quadro che ha indotto il pm Giulio Barbato a chiedere le misure restrittive, adottate dal gip Vincenzo Landolfi sul presupposto del pericolo di reiterazione del reato. Questa mattina l'esecuzione: durante la perquisizione nell'abitazione di Cinque sono stati trovati 80 grammi tra hashish, cocaina e marijuana, oltre ad un bilancino. Tre involucri, contenenti oltre un grammo di cocaina, sono stati invece recuperati in caserma, forse dopo essere caduti da una tasca del 25enne, per il quale sono scattati l'arresto in flagranza ed il trasferimento in carcere su disposizione del pm Maria Gabriella Di Lauro. I quattro indagati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Antonio Leone e Luca Russo. di Enzo Spiezia OTTOPAGINE

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