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Pubblicato da Miki Pappacoda

INSERITO DA MIKI PAPPACODA SALERNO - L’inaugurazione e la consegna ai salernitani (e non solo) di piazza della Libertà ha sancito la fine dei lavori e la chiusura del cantiere ma per il Comune continuano le spese per la realizzazione della maxi- opera. L’ultima spada di Damocle per le casse già dissestate di Palazzo di Città arriva dal Tribunale di Napoli (Sezione specializzata per le imprese) dove è in corso il giudizio promosso dalla società Comes che chiede all’Ente la liquidazione di 3 milioni 404mila euro in riferimento «al contratto di appalto per i lavori di completamento di piazza della Libertà e sottostante parcheggio interrato ». Si tratta - chiarisce Felice Rescigno, general manager del gruppo Comes che si è occupato della messa in sicurezza e degli aspetti statici della piazza dopo il crollo «di una procedura di carattere amministrativo che non rappresenta alcun elemento conflittuale rispetto al Comune di Salerno. Come accade per la gran parte delle opere pubbliche, a maggior ragione se si tratta di infrastrutture così imponenti, anche nel caso piazza della Libertà sono state svolte una serie di attività obbligatorie per la conclusione dei lavori che non erano state né previste né preventivate nella progettazione. La legge ci impone di terminare i lavori e, infatti, sono stati terminati anche una quindicina di giorni prima della scadenza prevista. Ora chiediamo che venga verificato il quantum di queste ulteriori spettanze e venga liquidato ». In pratica, quando gli operai della Comes sono arrivati sul cantiere della piazza dopo il crollo, si sono trovati a dover mettere in campo una serie di operazioni innanzitutto per sanare i problemi causati dall’impresa che aveva iniziato gli interventi di realizzazione dell’emiciclo ma si sono trovati anche davanti una serie ulteriore di lavorazioni da dover necessariamente realizzare per consentire alla piazza con annesso parcheggio sottostante di ancorarsi senza pericoli di staticità e di tenuta. Sul fronte di Palazzo di Città, considerato l’importo della liquidazione richiesta ma anche la complessità delle questioni tecniche che dovranno essere discusse al tribunale di Napoli, è stata decisa la nomina dell’ingegnere Bruno Giordano che, come si legge nella determina del dirigente del settore Ambiente, «dovrà supportare il consulente tecnico di parte». L’ingegnere conosce bene l’affaire piazza della Libertà dal momento che ha già svolto il ruolo «di ispettore tecnico di cantiere in merito alla sorveglianza dei lavori». Se il tribunale di Napoli dovesse accordare la richiesta avanzata dalla società, nella lunghissima lista dei costi per la realizzazione della piazza bisognerebbe aggiungere altri 3,4 milioni di euro. Poi c’è mezzo milione di euro recentemente liquidato come pagamento per le materie prime che sono servite per la realizzazione dell’emiciclo sul mare in base all’aggiornamento dei prezzi a cui vanno aggiunti altri 104mila euro (Iva esclusa) per dotare la piazza delle telecamere di videosorveglianza. Altri costi che si aggiungono a quelli che già sono stati sostenuti negli anni: 29 milioni messi a gara per la creazione della nuova piazza e del parcheggio, 2 milioni per i lavori aggiuntivo che sono stati necessari per stabilizzare la rampa Ovest, 17.595 euro per le forniture elettriche del parcheggio e 121mila euro per la creazione e l'attivazione del servizio di videosorveglianza, 4.400 euro per ripulire il muro dai graffiti comparsi poco dopo l’inaugurazione. Alla fine il totale dei fondi pubblici serviti per piazza della Libertà è di circa 31 milioni di euro. Cifra che schizza a 35 milioni se si sommano i soldi chiesti dalla Comes. Eleonora Tedesco LA CITTA