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Pubblicato da Miki Pappacoda

INSERITO DA MIKI PAPPACODA SALERNO - Il progetto di rilancio dell’area di via dei Greci messo a punto dai Pisano in vista della delocalizzazione è stato bocciato e annullate le annesse premialità per la delocalizzazione. Negli anni, tra l’altro, quei terreni potrebbero avere avuto una differente valutazione e l’amministrazione potrebbe decidere di non voler più il palazzo e il parcheggio messi su carta. È stato bocciato, dunque, il Piano urbanistico attuativo riferito all’area delle Fonderie presentato al Comune di Salerno per trasformare la zona dove ora insiste lo stabilimento industriale in un’area residenziale. L’annuncio è arrivato ieri dall’assessore all’Ambiente, Massimiliano Natella, e dal presidente della Commissione Ambiente, Arturo Iannelli. Ma, al netto delle questioni tecniche, è cambiato soprattutto l’approccio degli esponenti dell’amministrazione al “nodo Fonderie”. «Nell’ambito dell’aggiornamento del Piano urbanistico comunale - spiega l’assessore Natella - abbiamo dovuto prendere atto dei Pua che sono stati presentati, che sono stati previsti nel precedente Piano datato 2007 ma che non si sono realizzati. Per questo abbiamo deciso di dare una scadenza perché, in un tempo così lungo, l’Amministrazione può immaginare, nell’ambito dei cambiamenti urbanistici che può avere la città, di modificare la destinazione di alcune di queste aree». E tra queste c’è la zona dove si ergono le Fonderie Pisano. «Lì - ricorda Natella - era prevista una trasformazione che prevede un insediamento residenziale, un’area di standard urbanistico destinata a parcheggio e a una caserma. I Pisano hanno presentato il Pua nel 20122013 ma, a valle della presentazione del progetto, il settore Trasformazioni urbanistiche sollevò delle obiezioni e chiese dei chiarimenti che in questi nove anni non sono mai stati prodotti. Sulla scorta di una serie di attività, gli uffici hanno prodotto una nota per chiedere conto ai Pisano dell’integrazione. Allo stesso tempo, proponiamo di fissare una scadenza ai Pua di 180 giorni a partire dalla presentazione del nuovo Puc». Ora i Pisano potranno presentare un nuovo Pua, oppure l’Amministrazione sostituirsi per modificare la destinazione d’uso. Nulla di ciò, però, può realizzarsi se la fabbrica non viene delocalizzata. E, proprio su questo punto, si nota il cambio d’atteggiamento forte - sulla querelle Fonderie degli esponenti dell’amministrazione. «Salerno è ostaggio di questa delocalizzazione. Tra l’altro riceviamo segnalazioni che continuamente ribaltiamo agli organi competenti ci sono contestazioni che sono state mosse», evidenzia l’assessore Natella. Il focus sulle Fonderie Pisano è stato acceso a Palazzo di Città per effetto del tavolo tecnico promosso da Iannelli. «L’amministrazione sta facendo capire da che parte sta. E sta dalla parte dei cittadini nel senso che - chiarisce il numero uno della commissione Ambiente - tutte le richieste che ci arrivano dai salernitani vanno nella direzione della delocalizzazione, nella migliore delle ipotesi. Il nostro obiettivo è di riuscire a risolvere il problema delle Fonderie entro questa consiliatura. La novità è che non si lascerà più correre fino a quando sarà risolto il problema. Gli uffici hanno fatto un primo passo con la riapertura del ragionamento sul Pua. Stiamo utilizzando tutte le armi che, dal punto di vista legislativo, ci consentono di intervenire nella direzione di delocalizzare salvaguardando i lavoratori, la fabbrica e soprattutto la salute dei cittadini. Non siamo intervenuti in maniera drastica perché le norme vigenti non ci consentono di farlo ma questa consiliatura ha come obiettivo il trasferimento delle Pisano. Altrimenti dovranno chiudere». (e.t.) LA CITTA

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