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Pubblicato da Miki Pappacoda

INSERITO DA MIKI PAPPACODA Undici persone in carcere, altre otto ai domiciliari: numerosi gli episodi contestati, tra cui tre assalti a tir e un tentativo di rapina in casa di una coppia di anziani. Le indagini partite da un furto con l'esplosivo commesso ai danni di uno sportello bancomat a Valenzano Rapine agli autotrasportatori, furti, assalti ai bancomat, ricettazione di materiale rubato, e anche un tentativo - fallito solo per un caso - di rapina nell'abitazione di due anziani. Numerosi sono gli episodi contestati nell'ordinanza cautelare eseguita questa mattina dai carabinieri del Comando provinciale di Bari, al termine di un'indagine coordinata dalla Procura di Bari, nei confronti di 19 persone, tra Bari e i Comuni di Adelfia, Capurso, Casamassima, Cellamare, Mola, Sannicandro, Triggiano e Valenzano. Undici persone sono finite in carcere, altre otto ai domiciliari. Agli indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, rapina, sequestro di persona, furto, porto abusivo di arma da fuoco, ricettazione, resistenza a p.u., incendio doloso. In particolare, secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip, nove degli indagati si sarebbero associati tra loro allo scopo di commettere, "anche disgiuntamente ma ognuno consapevole dell’altrui condotta - evidenziano gli investigatori in una nota - un numero indeterminato di delitti contro il patrimonio, quali rapine ai TIR, furti aggravati su sportelli automatici di Istituti di Credito e di Uffici Postali, furti di auto, furti in abitazione, ricettazione ed altro, avvalendosi dell’uso delle armi". Gli altri indagati rispondono invece, a vario titolo, di singoli episodi di rapina, furto e ricettazione. Il colpo fallito al bancomat di Valenzano e i nomi degli arrestati I provvedimenti nascono da un'indagine avviata dai carabinieri della Compagnia di Triggiano, con il coordinamento della Procura, all'indomani di un tentato furto ai danni di uno sportello bancomat di Valenzano, avvenuto con l'utilizzo dell'esplosivo (la cosiddetta tecnica della 'marmotta') nel settembre 2020. In particolare, dall'indagine sarebbero emersi indizi di colpevolezza a carico di Maicol Loseto, Angelo Mezzi e Giuseppe Pacucci, ritenuti "capi-promotori ed organizzatori", nonché di Nicola Mezzi, Giovanni Didonna, Davide Sblendorio, Giuseppe Ottomano, Giuseppe Scorcia e Vito Lorusso, ritenuti "partecipi di una consorteria criminale finalizzata alla commissione di gravi reati predatori, che operava con meccanismi collaudati e persone fidelizzate dai capi e che aveva quale “base operativa” (dove venivano decise strategie e vittime da colpire) l’officina di uno degli indagati". Tra gli arrestati figurano poi Antonio Sblendorio, ritenuto responsabile di ricettazione di merce compendio di rapina, Carlo Mininni e Vito Scorcia, per rapina ad autotrasportatore, Giuseppe Capriati, Agostino Capriati e Giovanna Ferrante, per tentata rapina presso l’abitazione di una coppia di anziani, Francesco Roberto, per furto di autocarri, Luigi Bernaus, per furto in abitazione, Vito Didonna e Cosimo Partipilo, per ricettazione di pezzi di auto rubati. Reati commessi in concorso con altri indagati. Furti, rapine, assalti ai bancomat: i colpi contestati e le modalità usate Complessivamente, gli inquirenti sono riusciti a fare luce su quattro rapine, di cui tre in danno di autotrasportatori con sequestro di persona, un tentativo di rapina in danno di due anziani, 4 furti aggravati, due assalti a sportelli automatici di istituto di credito/ufficio postale, svariati episodi di ricettazione di materiale compendio di rapine, un incendio doloso che ha coinvolto 5 autoveicoli e un episodio di resistenza a p.u.. Sono state ricostruite anche le modalità operative, sempre simili tra loro, nel caso sia delle rapine ai mezzi pesanti sia dei furti. Esemplificativo, per il primo caso, è un episodio del dicembre 2020, contestato a sette indagati, allorquando i rapinatori, in tre equipaggi su altrettante automobili con compiti specifici, uno d’intervento e due di appoggio, dopo aver bloccato entrambi i lati del tratto di carreggiata della S.P. Rutigliano-Adelfia, avevano rapinato un TIR in transito. Nella circostanza, gli autori minacciarono con una pistola il conducente del mezzo pesante, colpendolo anche con il manico dell’arma al volto, e lo costrinsero a sdraiarsi all’interno della cabina del veicolo, per poi rilasciarlo dopo un considerevole lasso di tempo in Mola di Bari, non prima di aver svuotato il camion del carico di prodotti alimentari. In altre occasioni, sarebbero state state utilizzate anche autovetture con lampeggianti di colore blu simili a quelli in dotazione alla Forze di Polizia e palette d’ordinanza per bloccare per strada le vittime. Nel novembre del 2020, due degli indagati sono stati ritenuti responsabili di due tentati assalti, commessi lo stesso giorno, a due distinti ATM, uno di un bancomat di Fasano, sventato da personale di vigilanza e l’altro di un postamat di Adelfia, dove i Carabinieri misero in fuga gli autori. In entrambi gli episodi, furono scassinati gli sportelli, nel tentativo di inserirvi all’interno congegni esplosivi rudimentali, chiamate marmotte. Altro grave episodio sventato dagli inquirenti riguarda il tentativo di rapina, contestato a 6 degli indagati, da commettere nella casa di una coppia anziani di Cellamare. Il progetto delittuoso non ebbe luogo grazie all’imprevisto transito di una pattuglia dei Carabinieri del locale Comando Stazione. L’attività ha consentito, inoltre, di recuperare 113 climatizzatori, oggetto di rapina ai danni di un autotrasportatore, avvenuta in località Mola di Bari nell’ottobre 2020, svariati generi alimentari, compendio della sopra descritta rapina al TIR e 2 autocarri oggetto di furto, avvenuto a Noicattaro nel mese di gennaio 2021. *Ultimo aggiornamento ore 10 FONTE BARITODAY

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