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Pubblicato da Miki Pappacoda

AVELLINO NEWS "Io volontario del vaccino, ma senza green pass tra disagi e ingressi vietati" Ugo 45enne di Avellino racconta: un'addetta agli ingressi non mi ha fatto entrare in un ristorante

INSERITO DA ANGELA CECERE "Sono senza super green pass perchè ho ricevuto due dosi sperimentali di ReiThera e una di Pfizer. La piattaforma non contempla i nostri casi per generare il codice Avellino. Pioniere della dose del vaccino anti covid, di sperimentazione tutta italiana, ma alle prese con i tanti problemi sui controlli del green pass e la nuova normativa, sempre più severa. Volontario del vaccino, ma senza super carta verde. Immunizzato con tre dosi di siero, che si vede negato l’accesso ad un ristorante. Succede ad Avellino dove Ugo Ieppariello, 45enne del capoluogo, si è visto negare l’ingresso in un ristorante di cucina straniera della provincia, nonostante di dosi di vaccino ne abbia ricevute ben tre ma, come tutti i volontari del vaccino, possiede una esenzione dal green pass e una certificazione alternativa. Una vera e propria odissea quella di Ugo, volontario del vaccino ReiThera, protagonista della sperimentazione all’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino. “E’ stato imbarazzante, angosciante e mortificante - spiega Ugo -. Ero in compagnia di amici, come sempre ho esibito la mia certificazione alternativa, che ho dovuto scaricare ogni mese dal sito del ministero, eppure la signora addetta agli ingressi non ha voluto sentire ragioni e mi ha proibito di entrare nel ristorante. Una situazione assurda. Senza contare che tra pochi giorni scadrà la certificazione alternativa, nelle settimane di massima stretta sui controlli e accessi a negozi, attività e molto altro ancora. Mi chiedo, a questo punto, quanto sarà difficile il mio immediato futuro senza super green pass, nonostante io di dosi di vaccino ne abbia fatte ben tre: due di Reithera e una di Pfizer”. La vicenda di Ugo Ieppariello è quella dei volontari italiani del vaccino. Ma, a spiegare bene la vicenda, potrebbe rischiare di trattarsi di un caso tutto campano. In soldoni la Regione dovrebbe aggiornare la piattaforma con l’aggiunta di una voce specifica per la partecipazione alla sperimentazione csoì come è stato fatto per i vaccini non Ema (Vedi caso Sputnik, ndr). “Cosa che non accade. Lo stesso staff del dottore Leone al Moscati, continua ad inviare Pec e richieste al Ministero e alla Regione affinché possa anche la mia pratica vaccinale essere riconosciuta in piattaforma. Le nostre certificazioni alternative sono quelle che utilizzano, per intenderci, i malati oncologici e immunocompromessi. Insomma, si tratta di certificati forniti dal ministero per certificare  garantire la giusta causa per il mancato possesso del super green pass. Ma nulla, la signora, anche attraverso un vivace dibattito via social continua a non volere sentire ragioni. Sono stato trattato come fossi un appestato - spiega Ugo -. Sono stato messo alla porta da una signora che continuava a ripetermi che non avendo il passaporto vaccinale non potevo entrare a ristorante. Eppure ho esibito la stessa certificazione sui treni al lavoro, durante controlli in altri locali. Nessun dubbio sulla validità del documento, ma credo che serva una soluzione definitiva. Io ho un'esenzione dal green pass per avere partecipato allo studio Reithera”. La protesta di Ugo è sbarcata anche sui social, dove ha innescato un vivace dibattito. “Sono vaccinato con due dosi  e, inoltre, ho ricevuto anche una dose booster Pfizer.  Ho mostrato la mia esenzione dal green pass insieme alla circolare del ministero della Salute ma mi hanno comunque negato l'accesso. E se fossi stato esente per una grave patologia? Perché mi deve essere negato il diritto a cenare fuori e, soprattutto, mi devo vedere respinto all'ingresso  davanti a tante persone? Alle istituzioni, Regione Campania e Ministero della Salute, chiedo perché devo trovarmi in questa situazione, a fronte di un atto di chiaro altruismo nei confronti di tutta la collettività posto in essere sottoponendomi alla sperimentazione di un vaccino finanziato dallo Stato? Perché non posso avere un banale green pass come tutti gli altri cittadini?”. Insomma Ugo si appella direttamente alla manager dell’Asl, Maria Morgante, perché possa trovare una soluzione concreta che garantisca ad Ugo, come a tutti gli altri volontari Reithera sul territorio di competenza, di poter vivere sereni senza rischi, potendo accedere liberamente a luoghi, eventi e posti di lavoro senza intoppi, nei tempi duri della pandemia.

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