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Pubblicato da Miki Pappacoda

SEZ. POLITICA Crisi di Governo, Conte alla Camera alle 12. Il premier: «Ho fiducia nei parlamentari e nel Paese» DIRETTA

INSERITO DA ANGELICA CECERE È il giorno del giudizio per Giuseppe Conte. Intorno alle 12 è previsto l'intervento al Camera del presidente del Consiglio, dopo lo strappo di Matteo Renzi che ha aperto di fatto una crisi all'interno della maggioranza: il premier interverrà a Montecitorio dove il voto di fiducia non dovrebbe essere un problema. Decisiva per la sopravvivenza dell'esecutivo sarà la giornata di domani al Senato, dove senza i voti di Iv Conte è in minoranza. «Si parla nelle sedi opportune, nelle sedi istituzionali. Se ho fiducia nei parlamentari? Ho fiducia nei parlamentari e nel Paese», ha detto il premier Giuseppe Conte, in una battuta a Fanpage.it, mentre fa il suo ingresso - a piedi, con cartellina in mano - a Palazzo Chigi entrando dall'ingresso posteriore dell'edificio. Intanto il centrodestra ha convocato alle 11 un vertice per fare il punto della situazione politica in vista dell'intervento del premier Conte alla Camera previsto alle 12. All'incontro partecipano il leader della Lega Matteo Salvini, il vice presidente di Fi Antonio Tajani e la leader di Fdi Giorgia Meloni. Sono inoltre presenti rappresentanti dell'Udc, di Noi con l'Italia e di Cambiamo!. Salvini: subito voto o governo di centrodestra Salvini, oggi a Rtl 102.5, ha fatto sapere che se il premier non ha i numeri, sarà il caso di andare al voto: «Oggi il problema per molte famiglie è la salute con i vaccini che mancano e la scuola con migliaia di ragazzi in classe senza sicurezza e le scadenze fiscali che nessuno ha rimandato, che tutto questo è in secondo piano perchè Mastella e Tabacci cercano senatori di notte è imbarazzante. Io non ci rimarrei mai così al governo. Se Conte non ha i numeri le strade sono due: o le elezioni oppure se Mattarella ritenesse il centrodestra ha progetti e poche cose da fare velocemente per tirare fuori il paese dalla pandemia». Conte va a caccia di voti, al Senato soglia lontana. Oggi alle 12 la fiducia alla Camera La Boschi apre a Conte «Non abbiamo mai detto 'mai più' nella coalizione, ma mi pare che Pd, 5Stelle e Leu con il presidente Conte preferiscano affidarsi a Mastella per la ricerca dei responsabili. Responsabili che non si sa neppure se ci siano». Così la presidente dei deputati di Italia viva Maria Elena Boschi su 'La Repubblica'. «Al momento la nostra posizione è l'astensione - dice sul voto in Aula - poi chiaramente aspettiamo di ascoltare quello che dirà il premier». Su un ritorno in maggioranza: «Per uno scambio di poltrone non ci siamo, per uno scambio di idee sì, sempre. Ma se dobbiamo assistere alla caccia al responsabile di queste ore, noi non siamo minimamente della partita». «Il racconto di questa crisi come atto di isteria personalistico, come scontro di ego non funziona - rileva - noi abbiamo posto dei problemi di merito. Il Pd ci dava ragione in privato e torto in pubblico. Noi rinunciamo a tutto, anche alle poltrone. Ma non rinunceremo mai alla nostra dignità. Diciamo che se avessimo puntato ad ottenere un posto in più al governo avremmo potuto chiudere rapidamente con Conte», osserva rassicurando sul voto per lo scostamento, i ristori, il piano vaccinale, e gli aiuti ai medici. «Non abbiamo mai messo veti o pregiudiziali sui nomi. Noi appoggeremmo un governo che avesse chiaro che cosa bisogna fare per il Paese - rileva - vogliono cambiare questo governo? Bene, ci facciano sapere per far cosa. La nostra posizione è cristallina. Penso che i nomi, Conte o altri, vengano dopo aver scelto quali sono le cose da fare». Sul 'murò posto da Graziano Delrio: «Inaffidabile è chi segue la linea grillina, chi mette i veti su Renzi preferendogli Di Battista o Mastella. Quanto a Graziano, gli vorrò sempre bene. Se oggi ha deciso che si trova meglio con Casaleggio che con noi non posso che rispettarlo ma non condivido la sua nuova linea». Mastella: io sono il medico per la cura «Ci sono, ma non si vede. Sono il medico a cui si domanda la cura. Sono tutti terrorizzati dal voto. Anche quelli dell'opposizione. Se ti vuoi salvare io ti indico la strada». Così Clemente Mastella su 'La Repubblica', dove racconta di stimare il premier Conte: «Ha un suo passo moroteo. Moro era infinito, Conte è garbato, felpato, levantino. Adesso sostengo Conte, mica i grillini». «Mi fanno apparire come il grande vecchio della politica italiana, mentre io mi sono assunto soltanto una responsabilità morale - aggiunge - questo non sarà magari il governo dei sogni, ma quello che viene dopo rischia di essere molto peggio. E voglio evitarlo». Domani al Senato «Conte avrà la maggioranza. I numeri seguono il governo». Dove ha sbagliato Renzi? «Non è democristiano. Anche Fanfani era un toscano fumantino, ma si fermava un attimo prima del burrone. Renzi non si regola. E adesso i suoi lo stanno abbandonando». E anche su 'Il Messaggerò, Mastella rassicura: «Io continuerò a fare il sindaco. Anche se mi sconcerta l'iniziativa del Pd e del M5S locali che, mentre io lavoro sul piano nazionale, mi vogliono fottere su quello locale e hanno detto mai più Mastella-sindaco». Sul partito di Conte, sempre sul Messaggero, ironizza ma neanche troppo: «Dopo gli straccioni di Valmy possiamo fare gli straccioni di Volturara Appula anche perché io sono il più vicino. La provincia di Benevento confina con quella di Volturara. Si fa se c'è il consenso degli altri (Pd e M5S). Mettendo insieme tutti quelli bravi (ovvero che hanno i voti) perché se ne perdi uno rischi di perdere la partita (nei collegi). Se invece vince l'egoismo si rischia di perdere ovunque. Occorre mettere insieme tutti quelli che hanno costruito qualcosa. Di area socialista, democristiana, laica. Si mette in campo tutto quello che c'è in mezzo perché i quattro partiti di governo se vanno al voto, nei collegi uninominali, perdono tutti. Tutti insieme, invece, possiamo competere nei collegi».

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