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Pubblicato da Miki Pappacoda

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INSERITO DA PRIMULA GALANTUCCI  Black Friday. Se sapessimo quale è stato il primo Black Friday della storia, forse ci sentiremmo un po’ a disagio nell’utilizzare questo nome per indicare il trionfo del consumismo, la corsa agli sconti e al regalo, ennesima abitudine importata insieme a tante altre (forse non troppo necessarie) dagli Stati Uniti.
Il primo Black Friday della storia è stato a Londra, il 18 novembre 1910, sì ci furono anche in quell’occasione delle corse ma non per comprare regali, bensì per salvarsi dalla violenza.
Il parlamento inglese aveva promesso di promulgare una legge per accontentare (almeno in parte) le istanze delle suffragette che, riunitesi nella Women’s Social and Political Union, da tempo chiedevano a gran voce maggiori diritti alle donne, in particolare il diritto al voto. Ma il 18 novembre 1910 fu chiaro che per motivi politici questa legge non sarebbe mai passata. Allora le suffragette scesero in piazza per una pacifica manifestazione di protesta: erano 300 e guidate da Emmeline Pankhurst, marciarono decise verso Westminster per presentare una petizione al parlamento.
Al parlamento però non riuscirono ad arrivarci, perché furono bloccate dalla polizia e iniziarono sei ore di incubo. Invece di essere immediatamente arrestate, come capitava normalmente, subirono percosse, manganellate, spinte, botte. E anche palpeggiamenti, offese, umiliazioni e molestie sessuali.
Rosa May Billinnghurst, soprannominata la “suffragetta storpia”, per una sua grave disabilità che la costringeva su una sedia a rotelle, fu aggredita e umiliata da alcuni poliziotti che la trascinarono lontana dalla folla, la buttarono per terra e le rubarono le valvole delle ruote. Solo per il gusto di lasciarla sola, indifesa e immobile. Furono picchiate signore anziane e giovani, senza distinzioni. Colpevoli semplicemente di essere donne e di non accettare quel ruolo di cittadine di serie B.
Due manifestanti morirono in seguito alle lesioni riportate. Altre 200 furono gravemente ferite. 115 suffragette furono arrestate, ma rilasciate l’indomani grazie all’intervento di Churchill, all’epoca ministro dell’interno.
Tuttavia il livello di violenza degli scontri si era ormai talmente alzato che le suffragette avevano paura, e dopo il Black Friday molte rinunciarono a scendere in piazza.
Altre invece non si persero d’animo e continuarono a protestare. Organizzarono un servizio di guardie del corpo composto da 25 donne guidate da Edith Garrud, una suffragetta che aveva studiato arti marziali e aveva insegnato le tecniche di autodifesa alle altre attiviste. In questo modo le “suffragette amazzoni”, così le ribattezzò la stampa, proteggevano le manifestanti dagli attacchi della polizia.
Ecco, quando parliamo di Black Friday, io vorrei pensare a queste donne coraggiose, alle suffragette e alle amazzoni, non ad Amazon..