SALERNO E PROVINCIA NEWS La verità di Pierro: «Così evitammo il blitz contro la visita del Papa» L’arcivescovo Pierro su Giovanni Paolo II e l’opera a lui intitolata
INSERITO DA MICHELE PAPPACODA «Il Papa ha precedenti impegni e non potrà essere a Pontecagnano Faiano, ma invia a tutti Voi la sua benedizione ringraziando per l’invito».
Era il gennaio del 1999 e dall’arrivo della lettera a firma del cardinale Angelo Sodano, che ricopriva in Vaticano la carica di Segretario di Stato di Sua Santità, in Curia subito prese il via un vero e proprio blitz nello Stato pontificio per ottenere la visita di Giovanni Paolo II in occasione dell’inaugurazione del Seminario Metropolitano a lui intitolato fissata il 4 settembre 1999. A ricordarlo, alla vigilia della manifestazione di oggi a Pontecagnano Faiano in occasione del ventennale della struttura per la formazione del clero, è l’arcivescovo emerito Gerardo Pierro che in quell’oramai lontano gennaio di venti anni fa guidava l’arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno.
«Si trattò di un fulmine a ciel sereno, ma non ci perdemmo d’animo. Partimmo da Salerno di buona ora ed in Vaticano incontrammo il segretario del Papa. Don Stanislao Dziwisz disse subito «Ma come si sono permessi? Lui ha deciso che verrà». E così fu. Il 4 settembre del 1999, tra due ali folla in attesa da ore, così il Papa atterrò con l’elicottero a Pontecagnano Faiano sul manto erboso del campo di calcio all’interno del Seminario Metropolitano.
Ma quella scelta, che regalò tanta gioia a migliaia di fedeli, in seguito la pagammo perché dal Vaticano fecero di tutto per mettersi di traverso.
Cosa ricorda, più di ogni altra cosa, di quel giorno?
Le prime parole che disse il Papa, ora Santo ed a cui è affidato il nostro Seminario, furono di meraviglia per le tante persone accorse. E prima di ripartire, poi, disse che l’aver ricevuto tanta attenzione gli imponeva di guardare sempre al prossimo con il massimo rispetto.
Venti anni dopo, Gerardo Pierro rifarebbe tutto?
Certo. Da soli non ce l’avremmo mai potuta fare, ma il Signore ci ha assistito e centinaia di giovani hanno avuto la giusta formazione per svolgere l’attività sacerdotale.