CAVA DE TIRRENI VIETRI NOCERA NEWS Sant’Eustachio, qui la droga è la povertà Un grande dormitorio dove convivono disperazione e crisi economica
INSERITO DA BARBARA PAPPACODA Lì dove manca il sogno di un futuro ci sono tanti che combattono tenacemente per cambiare la realtà. Questa la fotografia di Sant’Eustachio, quartiere della periferia orientale della città, dove ci sono più sacche di povertà e di miseria che in qualunque altro rione della città. Dove la disperazione si mischia al degrado. Basta vedere ad esempio le condizioni del torrente Lucubia che attraversa il quartiere, da tempo pieno di rifiuti o quello del parco giochi di viale Salvo d’Acquisto, chiuso dopo i ripetuti vandalismi. E poi il vuoto che si respira ovunque, l’assenza di persone per strada: nella piazza centrale dove c’è un anfiteatro come nelle strade della zona. Perfino alle pensiline dei bus, dove qualche residente ha piazzato delle sedie per gli anziani che aspettano l’autobus. Don Nello Senatore è da alcuni mesi parroco di Sant’Eustachio, con il sostegno di don Alfonso Santamaria, per 50 anni attivo in zona, e al giovane don Emanuele Andaloro. Don Nello già docente di Filosofia e storia nei licei viene da una parrocchia “agiata”, quella del parco Arbostella, ed è arrivato in un quartiere difficile proprio per la sua notevole esperienza: «Non riesco a comprendere come dopo il fallimento dell’esperimento urbanistico di Mariconda ne è stato commesso un altro tale e quale qui a Sant’Eustachio, creando un quartiere senza commercio, senza attività, di fatto condannandolo alla solitudine, trasformandolo in un dormitorio». «Non è giusto, nel contempo, etichettare questo come un luogo di delinquenza - aggiunge - Qui il problema principale più che la criminalità sono le sacche di povertà e di miseria umana».
(s.d.n.) LA CITTA