NEWS ITALIA E DAL MONDO Roma, vigile ruba l'agenda a una collega e la ricatta: accusato di estorsione
inserito da Barbara Pappacoda Vigilessa dimentica nella sala operativa del comando l'agenda e il collega, invece di restituirla, prima la trattiene e poi la fa sparire, praticamente la ruba. Uno sgarbo che ora un vigile urbano sta pagando con l'accusa di furto con destrezza e un processo in corso. La collega infatti nemmeno per un attimo ha pensato di perdonare. Ha preferito sporgere subito denuncia. La prova che fosse stato proprio il collega L.B. a far sparire l'agendina, una Comix rossa, la vittima, pubblico ufficiale come l'imputato, l'ha spiegata in aula, davanti al giudice monocratico Valerio de Gioia. «Ho dimenticato l'agenda. Me ne sono resa conto un'oretta dopo. Chiamo la centrale operativa e un collega mi rassicura: L'ha presa L.B., tranquilla vuole farti uno scherzo». «Quando rivedo il collega invece non mi restituisce l'agenda. Anzi mi dice: Da ora qualunque cortesia lavorativa ti chiedo me la devi fare. Io rispondo: No. E allora dandomi le spalle mi avverte: «Allora vuol dire che l'agenda non la vuoi rivedere».
IL GIUDICE
Il giudice interviene: «Così diviene una sorta di estorsione... che potrebbe portare il processo in aula collegiale». Il vigile ha sempre respinto le accuse. «Fandonie. Chissà dove l'avrà lasciata quella agenda». La vittima, assistita dall'avvocato Valentina Angeli, non ha mai avuto dubbi: «Ha pubblicamente detto i contenuti dell'agenda. Quindi deve averla avuta per forza tra le mani». Qualche esempio: il vigile avrebbe riferito in ufficio di una visita ginecologica, un corso a Cinecittà, la ricetta di un dolce. La sentenza è prevista tra qualche mese. Continua la sfilata di altri dipendenti della Polizia Roma Capitale, in veste di testimoni.
di Adelaide Pierucci IL MESSAGGERO