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Pubblicato da Giornale Vettica di Amalfi Online www.mikivettica.net

CONCORDIA SULLA SECCHIA E MODENA NEWS Modena, «Igor è sul treno», ma è un sosia

Aggiornamenti 13.05.2017  INSERITO DA MICHELE PAPPACODA  MODENA. In pochi minuti la stazione dei treni si è trasformata in una “zona x”: priorità assoluta, reparti speciali, agenti in borghese, agenti in divisa, fuori e dentro, perimetro circoscritto, chiuse le vie d’uscita ad ogni lato e , fattore più importante, senza creare panico tra i tanti passeggeri in transito o che attendevano il proprio treno.
Obiettivo? Catturare uno dei recenti incubi delle forze dell’ordine, colui che da settimane tiene in scacco i migliori ed esperti segugi nel Ferrarese e non solo. Igor il russo, o meglio il serbo Norbert Feher, l’assassino implacabile e sinora inarrestabile: era su un treno regionale che avrebbe fatto sosta a Modena per poi proseguire, stazione dopo stazione, sino alla riviera adriatica.
Questa era la segnalazione giunta l’altra mattina alla polizia ferroviaria di Modena, tramite una telefonata corredata anche da un messaggio con tanto di fotografia del “passeggero” sul quel treno.

 

 

 

 

 

A bordo del regionale infatti qualcuno ne era più che sicuro tantoché, senza essere visto, ha fatto una foto col cellulare che ha poi girato o al controllore o al capotreno.
Nel vagone di questo passeggero da subito atterrito ma con grande spirito collaborativo, era seduto il tenutissimo Igor, non c’era alcun dubbio. L’allarme dunque viene dato al controllore e da questi al capotreno il quale, ormai in prossimità della stazione di Modena, avverte i poliziotti della polizia ferroviaria.
Dalla foto inviata chiunque, assicurano le forze dell’ordine, ci avrebbe potuto scommettere sull’identità dell’uomo ritratto: una somiglianza incredibile, uguale a quel viso, quell’immagine che ormai è conosciuta in ogni angolo d’Italia, battuta quotidianamente da tutti i media e dai social. Non c’era tempo da perdere, il treno stava arrivando e bisognava organizzare un blitz.
E così è stato. La Polfer ha dato l’allarme e in piazza Dante sono confluiti in primis gli uomini dell’anti-terrorismo, il corpo speciale di agenti bardati, protetti e molto armati. Ma non solo, come detto bisognava cercare, in qualche modo, di isolare la zona d’azione senza creare panico, senza dare nell’occhio. Quindi appostamenti, agenti in borghese, uscite controllate. Poi ecco che il treno arriva e fa sosta. Gli agenti salgono sul treno: è una specie di irruzione silenziosa ma che deve svolgersi nel minor tempo possibile per essere efficace.
Arrivano al vagone, entrano in azione e bloccano Igor. Niente spari, niente inseguimenti, niente sangue, ma anche... niente Igor.
Quell’uomo che stava guardando fuori dal finestrino del suo vagone e che si è trovato attorniato da un manipolo di agenti non era Igor il russo, piuttosto un... “Mario” il romano.
Si trattava infatti di un italiano, sulla quarantina, nativo di Roma. Viaggiava solo, era salito sul regionale in una stazione precedente a quella modenese e aveva un biglietto di sola andata per una cittadina della riviera romagnola. Anche “dal vivo” e da vicino la somiglianza col super ricercato è davvero impressionante. Non solo per la fisionomia, ma anche per il look, in perfetta “sintonia” che quello di una persona che sta scappando, che sta sopravvivendo nutrendosi e dormendo in luoghi impossibili: il romano infatti era alquanto trasandato, con abiti piuttosto logori, la barba incolta e quant’altro.
Ad un rapido controllo delle forze dell’ordine, il finto Igor è risultato avere alcuni precedenti penali per reati contro il patrimonio. Ben altro calibro rispetto a Norbert Feher, che resta ancora in libertà e sul quale si sta ancora indagando.

LA GAZZETTA DI MODENA