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Pubblicato da Giornalino Ass. Diversamente Abili Penisola Sorrentina della dott. Rosa De Martino

PRIMO PIANO E ANTEPRIMA GIULIA SI RISVEGLIA DAL COMA DOPO 7 ANNI E ACCAREZZA SUA MADRE: "COSÌ È TORNATA DA ME"

INSERITO DA MICHELE PAPPACODA Le è stata a fianco per 7 lunghi, interminabili anni e, quando sua figlia Giulia si è svegliata dal coma, non poteva crederci: Giulia ha allungato la sua mano sul viso di mamma Maura e le ha donato una carezza. Un lungo, commovente e interminabile 'grazie' per esserle stata vicina, per tutto quel tempo, per tutti quegli anni. Ma facciamo un passo indietro e torniamo a quel maledetto giorno di ben 7 anni fa, quando Giulia, una ragazza di appena 15 anni che frequentava il secondo anno di liceo scientifico, venne colpita da un aneurisma mentre era sul pullmann con alcune amiche. Come si legge su La Stampa, all'improvviso la ragazza si accasciò a terra e accusò un dolore letale dietro la testa, appena sopra il collo.

Il responso dei medici, dopo il ricovero all'Ospedale San GiovanniBosco, era pesantissimo: aneurisma causato da una malformazione congenita al cervello. Il medico, nonostante la rarità del caso, decise comunque di operarla: insieme all'aneurisma le venne tolta anche una parte di cervello e Giulia venne messa in coma indotto. Qualcosa, però, andò storto e appena i medici tentarono di risvegliarla, si scatenò una seconda emorragia cerebrale: è l'inizio di un calvario durato un anno e mezzo, prima di essere trasportata, sempre in coma, nella struttura Anni Azzurri di Volpiano. Ma poi il risveglio che più nessuno immaginava, la riabilitazione, la sconfinata voglia di vivere. "Il silenzio a volte fa un gran rumore sul lato del cuore - si legge su La Stampa -. Sua madre, Maura, ha pensato di sognare. Le ha chiesto di rifare il gesto, perché non ci credeva. E Giulia le ha sfiorato di nuovo il braccio con la sua mano. Dev’essere stato il suo modo per dire grazie. Maura è corsa fuori, a chiamare i medici: «Mia figlia s’è risvegliata!». Adesso Giulia è qui davanti a noi, su una sedia a rotelle, con la sua giacca a vento blu scuro, una sciarpa di seta viola sui capelli ricci, i calzoni stretti negli anfibi, e gli occhi spalancati che ci guardano mentre recita una delle cose che scrive per far delle canzoni, perché lei ama la musica: «A causa di un aneurisma è successo un cataclisma, mi si è rotta una vena in testa. E non è stata una gran festa...»".

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