CONCORDIA SULLA SECCHIA E MODENA NEWS Modena. La vita della studentessa appesa a un filo
INSERITO DA BARBARA PAPPACODA MODENA. La vita di M.F.F. è appesa a un filo. La ragazza diciassettenne, studentessa dell’istituto Venturi di Modena, ferita nello schianto di venerdì sera – quando l’auto con quattro ragazzi di Reggiolo a bordo è volata fuori strada alle porte di Guastalla – è nel reparto di Rianimazione dell'ospedaleSanta Maria Nuova di Reggio Emilia. Fin dalle prime ore dopo il ricovero, le notizie comunicate dai medici ai familiari della ragazza sono tutt’altro che incoraggianti. Le speranze sono ridotte ai minimi termini, perché sono estremamente gravi le lesioni riportate nello schianto in cui ha perso la vita l'amico Davide Iaquinta, pure lui diciassettenne. E dove è rimasta ferita ancheFederica Pezzoni, 18 anni, studentessa con grande passione per il motocross.
Federica si è invece salvata: è ricoverata a Guastalla con 30 giorni di prognosi per quelle sette costole rotte, la frattura del polso e alla spalla. Così comeDavide Mesoraca, 19 anni, diplomato al Cfp, meccanico. Era alla guida. Per lui 15 giorni di prognosi all'ospedale di Guastalla.
Drammatiche le condizione di M.F.F., che abita a Reggiolo con i genitori e il fratello di 22 anni, e frequenta appunto il Venturi. Sul suo profilo Facebook ci sono messaggi pieni d’amore e di speranza.
Lo schianto è accaduto venerdì. Tre auto cariche di giovani stavano percorrendo l'argine del Po, provenienti da Luzzara. Alle porte di Guastalla, appena prima di svoltare in direzione Viadana per arrivare al "Peace in Po", laFord Fiesta con a bordo quattro reggiolesi è uscita di strada. Una carambola mortale. A perdere la vita è stato Davide Iaquinta, cugino del calciatore Vincenzo. Gravissima M.F.F., mentre si salvano, benché feriti, Federica Pezzoni e il conducente Davide Mesoraca.
L'incidente è avvenuto intorno alle 22.45. Il gruppo di ragazzi e ragazze reggiolesi aveva deciso di trascorrere la serata al "Peace in Po", abituale ritrovo di migliaia di giovani nel periodo estivo. Le prime due auto arrivano a destinazione
e attendono la terza macchina, che non arriva. Partono messaggini e chiamate senza risposta. A quel punto i ragazzi decidono di risalire in macchina e ripercorrere la strada a ritroso. Dopo pochi chilometri la verità: il traffico è bloccato, davanti a loro tanti lampeggianti e sirene.
LA GAZZETTA DI MODENA