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Pubblicato da Michele Pappacoda Direttore www.mikivettica.net

NEWS ITALIA E DAL MONDO LA VISITA DI RENZI A TEHERAN

Inserito da Carmela Manica

Teheran, Rohani accoglie Renzi:
«L’Italia sia il nostro primo partner»

Il presidente iraniano: «Prima delle sanzioni Roma era il nostro principale punto di riferimento: vorremmo che tornasse ad esserlo» Ma si discute anche di diritti umani e di rapporto fra islam e cristianesimo

Matteo Renzi e il presidente iraniano Hassan Rohani (Afp)

Sette accordi economici, che si aggiungono ai 30 siglati a Roma poco più di due mesi fa. Una visita che poteva avere un taglio esclusivamente commerciale, ma che immediatamente, e anche in modo inaspettato, si estende ai diritti umani, per i quali «non sempre siamo d'accordo, ma abbiamo deciso di avere un confronto, aprendo un tavolo istituzionale», dice Renzi, e anche al dialogo religioso, con il presidente del Consiglio che ricorda la comune discendenza delle religioni monoteiste da Abramo, la necessità di un confronto culturale continuo, e il presidente Rohani che ci tiene a definire l'Islam come credo di pace e di dialogo.

Il primo giorno della visita di Renzi a Teheran, anzi i primi passi, i primi colloqui, sono all'insegna di un rapporto privilegiato fra i due Paesi. «Dopo le sanzioni l'Italia è il primo paese che si è mosso nello sviluppo dei rapporti con l'Iran. Prima delle sanzioni l'Italia era il primo partner Ue, ora vorremmo che tornasse a svolgere questo ruolo». È l'auspicio che esprime il presidente iraniano Hassan Rohani al termine del bilaterale con il premier Matteo Renzi, a Teheran. Un auspicio di cui Renzi si dice onorato, che conclude oltre un'ora e mezza di colloqui bilaterali, ben oltre il protocollo, che rende l'inizio della visita del presidente del Consiglio in Iran molto simbolico, forse oltre le attese.

Renzi arriva a Theran con un seguito di quasi 150 industriali, definisce la fine delle sanzioni «un passaggio storico», offre all'asfittica economia iraniana, segnata da oltre vent’anni di sanzioni, il meglio che l'industria italiana può dare, in termini di costruzioni, energia, meccanica di precisione, ingegneria civile. Un'offerta, corroborata da contratti miliardari già siglati e da altrettanti in definizione, che il presidente Rohani accoglie a braccia aperte: «Le imprese italiane - dice Rohani - hanno sempre trovato grandi accoglienza, l'Italia è un amico prezioso dell'Iran anche nei momenti di difficoltà, anche nel periodo delle sanzioni la posizione italiana è stata tra le più eque». Il presidente iraniano ricorda il suo primo viaggio in Italia dopo la fine delle sanzioni ed «oggi a meno di tre mesi da quella visita abbiamo qui il primo ministro italiano e queste visite dimostrano la volontà dei due paesi per lo sviluppo dei rapporti economici, politici e culturali».

Renzi è il primo leader occidentale a recarsi a Teheran dopo la fine delle sanzioni, così come Rohani aveva scelto Roma come sua prima visita in Europa, prima di spostarsi a Parigi, subito dopo la caduta dell'embargo internazionale. «Per me è un onore essere a Teheran - ha detto il nostro capo del governo -. Siamo impegnati affinché lo sforzo della comunità internazionale sia accompagnato dalla reciproca fiducia e dalla immediata ripartenza dei rapporti economici per dare un messaggio che qualcosa si è mosso. La fine delle sanzioni è un passaggio storico non solo per l'Iran ma per tutta la regione e per tutta l'Europa». Al centro dei colloqui con Rohani anche le pricncipali crisi internazionali, dalla Libia alla Siria e l'ipotesi che i due Paesi possano lavorare meglio uno a fianco dell'altro. Si decide, e anche questo è un passo storico, che i due Stati avranno consultazione permanenti sui principali scenari di crisi in Medio Oriente.

Fra i due leader infine si discute anche del rapporto fra religione e politica: «Nell'Unione europea e nel mondo molte persone confondono la fede nell'Islam con la violenza e l'estremismo: è un grande errore che va combattuto dal punto di vista culturale», dice Renzi, mentre il Presidente della Repubblica islamica dell'Iran, Hassan Rohani, nel complesso di Sadabad, rimarca che «l'islam è una religione di pace e di dialogo e la vicinanza di vedute tra l'islam e il cristianesimo su questo potrebbe rafforzare in futuro la collaborazione tra i due Paesi».

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di ​Marco Galluzzo, inviato a Teheran Fonte Corriere della Sera