Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog

Giornale Vettica di Amalfi Online Velasca Vimercate News nel Mondo www.mikivettica.over-blog.it

I Collaboratori

                                                                    Direttore responsabile

                                                                                     Vicedirettice

 

 

Musica

Archivi

Foto

-----------

 

 

Vettica di Amalfi Panorama

  Vettica di Amalfi Panorama

 Vettica di Amalfi Panorama

Vettica di Amalfi Panorama

 Vettica di Amalfi Panorama

 Amalfi Panorama

  Atrani Panorama

Atrani Panorama

Atrani Panorama

Maiori Panorama

Erchie Maiori  Panorama

 

Cetara Panorama

Vietri sul Mare Panorama 

 

 

Positano Panorama

Positano Panorama

Sorrento Panorama

 

ve

 

Velasca Vimercate Panorama

 

Pubblicato da Michele Pappacoda Direttore www.mikivettica.net

CAMAPANIA NEWS Bagnoli, la colmata sepolta in mare Nastasi e Arcuri spiegano il piano
CAMAPANIA NEWS Bagnoli, la colmata sepolta in mare Nastasi e Arcuri spiegano il piano

INSERITO DA MICHELE PAPPACODA NAPOLI — Nella nuova Bagnoli, quella che è nei piani di Matteo Renzi, del commissario Salvo Nastasi e del suo braccio operativo Domenico Arcuri, ci sarà posto anche per le due grandi sculture di Anish Kapoor destinate alle stazioni della metropolitana di Monte Sant’Angelo. Progettate al tempo della grandeur bassoliniana e pagate più di 10 milioni (2 per il disegno, il resto per la realizzazione), le due opere, una a forma di grande vagina, l’altra simile a un fagiolo gigante, non sono però mai state utilizzate. Ora, dopo anni di polemiche, ci si ricorda della loro esistenza. Saranno dunque collocate sotto la collina di Posillipo, ma dove di preciso lo sa solo Arcuri, il dominus di Invitalia. «Sto studiando il caso», si limita a dire.Quella della rispolverata alle opere di Kapoor è solo una delle tante sorprese che, a una settimana ormai dalla prima presentazione, il progetto per Bagnoli ancora riserba. Del porto a ridosso di Nisida, ad esempio, si è detto molto, ma non tutto. Si sa che potrà ospitare fino a 700 barche e che saranno sia a vela sia a motore. Non si è ancora detto, invece, che per cento di esse la lunghezza prevista è di oltre trenta metri. Il che costituisce una svolta clamorosa. Per averne una idea, basterà sapere che nel porto di Capri possono entrare solo 4 mega-yacht e in quello nuovissimo di Salerno, l’Arechi, orgoglio dell’amministrazione guidata da Vincenzo De Luca, non più di dieci. A Napoli, insomma, niente più rada per il «ferro da stiro» più costoso del mondo, la barca disegnata da Philippe Starck, o per altri gioielli galleggianti privi di approdi.Dalle novità architettoniche a quelle ingegneristiche. Dove saranno smaltiti i resti della colmata a mare? Che questo sia un problema non da poco lo si sa da quando si ipotizzò di trasportarli su chiatte speciali a Piombino, dove era in costruzione una nuova banchina portuale. Poi però, anche per gli alti costi, non se ne fece nulla. Ora ecco la nuova soluzione ipotizzata. «Utilizzeremo le vasche di colmata», spiega Nastasi. Il commissario è insieme con Arcuri nel suo ufficio al terzo piano di Palazzo Chigi, e parla come se utilizzare queste vasche fosse la cosa più semplice da fare. E invece no, perché bisogna realizzare vere e proprie discariche scavando nel fondale marino. In altre parole, si tratta di togliere dalla costa, per inabissarli al largo, oltre 800mila metri cubi di sedime. «Ma si può fare — tranquillizza il commissario — perché stiamo parlando, e lo dicono l’Ispra e l’istituto Dohrn, di rifiuti non pericolosi».

Dettagli a parte, ciò che colpisce è il senso complessivo dell’operazione Bagnoli: 247,5 ettari ancora da bonificare nonostante i 190 milioni di debiti accumulati dalle società di trasformazione controllate prima da Comune e Regione e poi solo dal Comune. Un’operazione modernista, che però, paradossalmente, dà ragione su tutta la linea a ambientalisti e no progress . Bonifiche, spiagge bianche e senza interruzioni, verde in abbondanza, cemento ridotto: neanche Greenpeace avrebbe fatto meglio. Renzi l’ha presentata come la più ambiziosa operazione di rigenerazione urbana mai tentata in Europa. E, a giudicare dal numero degli invitati alla conferenza di servizio prevista per oggi con all’ordine del giorno le bonifiche dei terreni e gli eventuali espropri, pare ci abbia preso. I partecipanti saranno trecento: dal piccolo agricoltore agli avvocati del gruppo Caltagirone. «Un’adunata così non si vede dai tempi dell’autostrada del Sole», sottolinea con una soddisfazione Nastasi. Per Bagnoli sarà la volta buona? Chissà. Di nuovi inizi se ne sono visti tanti, ed è dunque lecito nutrire molti dubbi. Ma l’impressione è che la macchina, rimessa in moto dopo anni, abbia subito ripreso giri.

A Bagnoli i primi impianti del centro siderurgico risalgono al 1910. L’ultima colata di acciaio c’è stata invece il 20 novembre del 1990. Quel giorno, centinaia di caschi gialli assistettero sgomenti all’estremo sussulto dell’ultimo altoforno ancora acceso. Fu una morte per eutanasia industriale. Da allora si è discusso sul da fare per oltre un quarto di secolo. Parole, parole. E alcune, le più ricorrenti, hanno acquisito un senso quasi trascendente. Colmata, porto, parco: termini che sono diventati evocativi di weltanschauung , di filosofie politiche, di nuove ideologie. Risultato: mentre a Napoli si discuteva e mentre utopisti e realisti si dividevano su tutto, altrove si realizzavano cose. A Genova il waterfront disegnato da Renzo Piano. A Torino il Lingotto trasformato in fabbrica culturale.

Poi però è arrivato Renzi. Renzi ha chiamato Nastasi. E Nastasi ha chiamato Arcuri. Sono arrivati loro, sono spuntati i soldi (altri 300 milioni dopo i 300 già sprecati nei decenni passati), sono state forzate le regole urbanistiche (sebbene il Tar abbia dato torto a de Magistris) e tutto ha preso un’altra piega. Via la colmata, via l’edilizia residenziale (tranne quella sostitutiva delle case da abbattere del borgo di Coroglio), sì al grande parco, agli alberghi sul mare, agli insediamenti produttivi. A questo punto, come per miracolo, nessuno ha più avuto da ridire. Entusiasta Carlo Iannello, figlio di Antonio, firmatario della proposta di vincolo paesistico per Bagnoli. Soddisfatto l’architetto Aldo Loris Rossi, solitamente ipercritico, molto apprezzato dai Cinque Stelle. Positivamente colpito anche Vezio de Lucia, il padre del primo piano urbanistico dell’era postindustriale. Senza più remore i costruttori, nonostante il verde abbia avuto la meglio sul cemento. Quasi un cerchio che si chiude. Resta l’opposizione politica di de Magistris, che certo non è poca cosa. Ma è appunto nel merito del progetto che le grandi obiezioni sembrano essere sparite. Per quelle fin qui sollevate, anche da questo giornale, Nastasi e Arcuri hanno comunque pronte le risposte.

Le vie d’accesso all’area non sono indicate nelle slide, perché? «È vero, non ci sono. Ma l’intenzione è di riprendere il progetto della linea 6 della metropolitana, quello che prevede più di una fermata nel parco e davanti a Città della scienza», spiegano il commissario e l’attuatore. Inoltre accennano anche a un collegamento diretto con l’aeroporto, probabilmente un nuovo svincolo della tangenziale. Altra questione. Si faranno i concorsi internazionali? «Certo che sì. E li divideremo in tre gruppi: per i cinque siti di archeologia industriale rimasti, per il waterfront e per il miglio azzurro, l’area destinata all’economia del mare». E Città della Scienza? Davvero arretra rispetto alla linea di costa? «Noi pensiamo debba arretrare per non interrompere la spiaggia. Sentiremo le loro ragioni, ma le nostre ci sembrano più convincenti». Infine, Nisida. È stato disegnato un albergo fuori dal perimetro commissariale: una gaffe urbanistica? «No. Siamo certi di ottenere un allargamento dell’area di nostra competenza». Oggi la conferenza di servizio. Saranno presentate nuove slide. Su una di esse c’è scritto: «Scusate l’assenza (Eduardo De Filippo)».

DI MARCO DE MARCO IL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:

Commenta il post