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Pubblicato da Michele Pappacoda Direttore www.mikivettica.net

SPORT NEWS E SPORT LOCALE Higuain, bomber da Scarpa d’Oro, 25 gol in 27 partite. La corsa è con Jonas e Suarez

INSERITO DA MICHELE PAPPACODA Sarri ha rimesso a posto la macchina da gol: Higuain è tornato a segnare dopo due settimane di stop con Juventus e Milan. Una questione di testa più che di peso, il chilo e mezzo in più è l’effetto di un aumento di massa magra, cioè di muscoli, come confermato dallo stesso tecnico del Napoli. 25 gol in 27 partite, prosegue la corsa alla Scarpa d’Oro con il Pipita al secondo posto, a ridosso di Jonas, il bomber del Benfica che di reti finora ne ha segnate 26 e alla pari di Suarez. Il Napoli dipendente dai suoi gol, in dote porta praticamente il cinquanta per cento delle reti messe a segno dal Napoli: 25 su 55 portano la sua firma, una media realizzativa incredibile. L’esultanza rabbiosa, poi la seconda rete mancata per un soffio, una prestazione che chiude una settimana particolare con la frase del presidente De Laurentis sul chilo e mezzo in più del Pipita e poi il tweet di elogio fine partita: «Bravo Gonzalo, probabilmente sono stato da stimolo». Una stagione su livelli incredibili che lo sta già ponendo all’attenzione dei club europei: in prima fila quelli di Premier, ora secondo rumors inglesi sarebbe finito nel mirino di José Mourinho per il progetto del suo nuovo Manchester United. Il club inglese sarebbe pronto a pagare 80 milioni di euro: il Pipita è sotto contratto con il Napoli fino al 30 giugno 2018 e finora non ha rinnovato. La sua clausola rescissoria è di 94,5 milioni di euro e su questo De Laurentiis non è disposto a fare sconti tanto è vero che non l’ha abbassata. Il Pipita è seguito anche da Chelsea e Psg, discorsi che incendieranno il mercato estivo. Per ora l’argomento è tabù, l’entourage del Pipita, infatti, non ne ha parlato e il suo fratello-agente Nicolas ha replicato con un tweet duro proprio alle voci sul futuro dell’attaccante argentino. L’unico obiettivo è lo scudetto, Gonzalo ci tiene da morire a lottare fino all’ultimo secondo per il tricolore e si è capito ancora di più dalla sua esultanza rabbiosa dopo la rete dell’1-1 messa a segno a Firenze. Un rendimento stratosferico in questa stagione con il rallentamento contro Juve e Milan e la pronta risposta al Franchi per cancellare anche la notte opaca di Europa League contro il Villarrel al San Paolo. Sarri si tiene stretto il suo campione, sottolinea l’importanza dei suoi numeri, il suo contributo nella scalata del Napoli al vertice è evidente. Sta vivendo il migliore anno della sua carriera, da solo ha segnato quasi il 50 per cento dei gol totali del Napoli e quanto tutti gli attaccanti azzurri più Hamsik. Gonzalo è a quota 25, le altre reti sono divise tra Insigne (11), Callejon (4), Mertens e Gabbiadini (2) e Hamsik (5). La condizione mantenuta in maniera costante praticamente per tutta la stagione, l’unica piccola flessione proprio in quest’ultima fase a febbraio con le quattro partite senza reti, Europa League compresa, cancellata con il gol del pareggio a Firenze. La risposta da campione nel momento più difficile e ora altre tre partite chiave fino alla sosta di Pasqua. La fase decisiva della stagione, quella in cui più che mai serviranno le reti dell’argentino in questa volata scudetto. Undici partite da vivere tutte di un fiato e con Gonzalo che è tornato ad essere la garanzia di sempre. (Roberto Ventre – Il Mattino)

Invita a crederci anche Massimo Crippa, il mediano del secondo scudetto, quello vinto all’ultima giornata contro la Lazio. «Ecco, gli scudetti si possono vincere anche all’ultima partita. Il Napoli sicuramente deve crederci perché mancano tante giornate e la Juventus ha l’impegno della Champions League contro il Bayern, ostacolo che può anche superare. Mancano tante giornate e gli azzurri se la possono giocare, il discorso non è chiuso». Ora si entra veramente nel vivo, servono un po’ tutte le qualità per spuntarla. «Il Napoli attraversa un momento in cui non sono venuti i risultati: a Firenze nel primo tempo poteva andare sotto, invece ha avuto una buonissima reazione nella ripresa e poteva anche vincere. Ecco deve ripartire da questa situazione, cioè dal secondo tempo al Franchi». Una variabile, il calendario. «Sì, ora che è passato questo mese terribile di febbraio potrebbe essere un alleato perché restano solo due scontri diretti, a Roma e San Siro con l’Inter, poi con tutte le altre sicuramente se le può giocare. La Juve ha sei partite in casa e cinque fuori, ma deve giocare in trasferta con Milan e Fiorentina e poi anche il Sassuolo a Torino è sicuramente un osso duro. Il segreto sarà non sentirsi inferiori alla Juve e ritrovare l’entusiasmo giusto che ha caratterizzato lo splendido cammino del Napoli fino alla trasferta dello Juventus Stadium». Fatica supplementare della Champions per la Juve, non ci sono altri impegni per il Napoli. «La Champions prosciuga energie e poi i bianconeri hanno vinto 16 delle ultime 17 partite e anche per la legge dei grandi numeri dovranno per forza fermarsi. Nel Napoli ho visto un po’ stanco qualche centrocampista: ora che non c’è più l’Europa League dovranno dare il loro apporto quelli meno utilizzati, proprio nella fase finale potranno essere decisivi con il loro contributo». La spinta per il Napoli arriva anche da Giovanni Galli, ex portiere azzurro e della Fiorentina che ha visto la partita contro i viola. «Il Napoli deve crederci perché gioca bene: a Firenze ha sofferto nel primo tempo, poi però è uscito fuori con le sue trame di gioco. Sarà importante verificare se le alternative sono pari ai titolari, la Juve ha una rosa più ampia, il Napoli ha meno individualità ma può sopperire con l’organizzazione di gioco. Una squadra piacevole da vedere, un tipo di calcio spettacolare e redditizio. La Juventus sicuramente è più abituata ma non credo che tre punti di differenza possano essere determinanti a undici partite dalla fine: c’è ancora tantissimo da fare fino alla fine». L’ex portiere azzurro invece non crede molto nel calendario. «A questo punto della stagione tutte le partite sono difficili: c’è chi lotta per non retrocedere, chi per l’Europa League, chi per la Champions, chi per l’onore: nessuna partita è facile, tutte le partite devi vincerle perché nessuno regala nulla». L’incognita della Champions League: «La Juve è ancora impegnata in una partita importante di Champions contro il Bayern Monaco e bisognerà vedere come andrà a finire: in caso di passaggio del turno se avrà tante risorse mentali e psicologiche per reggere sul doppio fronte, se invece dovesse uscire andrà valutato il contraccolpo, anche se conoscendo la Juve credo avrebbe ancora più fame per vincere lo scudetto. Certo, il Napoli non avendo più l’Europa League potrà contare sempre sulla settimana tipo». (Roberto Ventre – Il Mattino)

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