PRIMO PIANO E ANTEPRIMA VIOLENZA SESSUALE SU UN GIOVANE RIFUGIATO ARRESTATO
DI ANGELA CECERE Con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di un giovane rifugiato, la Polizia di Stato ha fermato un uomo di 23 anni di Termini Imerese (Palermo), 'tradito' dal suo profilo su un social network. Il provvedimento di fermo è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese, guidata da Alfredo Morvillo. Il provvedimento è stato convalidato dal Gip, che ha disposto per il giovane la custodia cautelare in carcere.
Proprio nella cittadina termale è maturata la squallida vicenda di abusi che ha visto, quale vittima, un giovane cittadino extracomunitario. Lo straniero, un diciottenne del Gambia, da qualche tempo ospitato presso il «Cara» di Mineo, dopo aver fatto richiesta di asilo politico, avrebbe ottenuto un permesso di qualche giorno per incontrare un connazionale a Termini Imerese. Non essendo riuscito nell'intento per cui era giunto a Termini, lo straniero, sfiancato dal lungo viaggio, durante la notte del 14 gennaio, avrebbe deciso di trascorrere qualche ora nella sala d'attesa della stazione ferroviaria. Qui sarebbe stato avvicinato da un giovane malvivente che gli si sarebbe seduto accanto, scambiando qualche parola. Non riuscendo a comunicare con il suo interlocutore per la mancata conoscenza della lingua inglese, il termitano avrebbe chiesto ed ottenuto di utilizzare un programma di traduzione estrapolato dal cellulare della vittima e, solo allora, avrebbe chiesto all'interlocutore di consumare un rapporto sessuale. Al netto rifiuto della vittima, sarebbe scattata la brutale aggressione dell'italiano. La vittima, con molta fatica, sarebbe riuscita a divincolarsi ed a raggiungere un automobilista in strada grazie al quale è stato contattato il personale del locale Commissariato.
19.01.2016 12.17