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Pubblicato da Michele Pappacoda Direttore www.mikivettica.net

CONCORDIA SULLA SECCHIA E MODENA NEWS Modena. Via alla petizione per le Lanfranco: «Non smembrate la scuola»
CONCORDIA SULLA SECCHIA E MODENA NEWS Modena. Via alla petizione per le Lanfranco: «Non smembrate la scuola»

INSERTO DA ANGELA CECERE Il percorso intrapreso dal Comune deve ora fare i conti con la mobilitazione dei modenesi «Decisione da rivedere: si rischia di disperdere un patrimonio educativo costruito in anni»

MODENA. «Non toccate le Lanfranco». Un titolo che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni quello dato alla petizione che sta facendo il giro di Modena per portare all’attenzione del Comune la volontà di genitori e insegnanti - già, docenti al fianco delle famiglie - di impedire che le scuole medie in questione vengano divise in virtù di scelte per i nuovi istituti comprensivi. Quella che sembra una storia infinita, da quando è scoppiata una decina di giorni fa, ha vissuto nuove puntate. Lunedì sera il secondo incontro tra genitori e Comune, con l’assessore Cavazza di fronte a più di un centinaio di famiglie per motivare la scelta e ascoltare le ragioni che hanno portato a questa protesta. Il vicesindaco è stato disponibile al confronto, ma quello che manca, ora è la sintesi. Sintesi che i genitori non hanno trovato nelle rassicurazioni dell’amministrazione, tanto da decidere di partire in quarta con la raccolta firme. E mentre accade tutto questo è anche il Pd a porre la questione nel senso più politico e meno tecnico: c’è proprio bisogno di una nuova scuola media e di salire a dieci istituti comprensivi? Discorsi che possono sembrare troppo puntigliosi per qualcuno, ma che in realtà sono alla base della strategia futura di sviluppo della città, dal momento che una nuova scuola media non si apre per caso, ma perché c’è un progetto dietro. E il progetto non piace a genitori e insegnanti che hanno paura di vedere vanificati tutti gli sforzi fatti dalle Lanfranco fino ad oggi. Il Pd ne parlerà in commissione nelle prossime ore e in consiglio comunale la vicenda dovrebbe arrivare giovedì prossimo, 26 novembre, a ridosso della scadenza del 30 novembre, entro la quale tutto dovrà essere deciso per i termini di legge. Il primo grande interrogativo è poi la scadenza delle nuove iscrizioni, che per questa ventilata riforma sono ancora in divenire: ci saranno le Lanfranco classiche per i nuovi iscritti o già le Lanfranco divise nelle nuove scuole Mattarella?

Ecco perché la quadratura è lontana sebbene ieri nella riunione del gruppo Pd il sindaco abbia alzato la voce scartando l’ipotesi di attendere un anno e rinviare di alcuni mesi la riforma. I genitori, come detto, si muovono. Il testo della petizione è già arrivato anche all’attenzione del sindaco e di buona parte dei consiglieri.

Il comitato genitori, al termine della seduta di lunedì scorso ha espresso all’unanimità «parere negativo alla proposta dell’amministrazione comunale di smembramento dell’istituto per costituire il decimo istituto comprensivo». E chiede «la sospensione del progetto di costituzione del decimo comprensivo e la formalizzazione di una commissione di studio o un tavolo di lavoro per la zona sud di Modena anche con la presenza di genitori, docenti, personale Ata provenienti dalle scuole che afferiscono a tale ambito territoriale, al fine di operare con maggiore oculatezza». Rimettendo così in gioco la possibilità di intervenire sulle Lanfranco: «Tre sezioni - scrivono i genitori - migreranno alleMattarella, una nuova scuola media in fase di costruzione - tra l’altro come elementare e non come scuola media - All’apparenza per tre anni ancora le cose rimarranno immutate, almeno per i ragazzi già frequentanti: stessi spazi, stessi professori, così almeno ci vogliono tranquillizzare i nostri amministratori. Due scuole secondarie di primo grado che dovranno convivere sotto lo stesso tetto, dividendosi gli stessi ambienti, le stesse strumentazioni. La continuità didattica non sarà garantita - scrivono i genitori - perché i docenti sulla base di una graduatoria interna dovranno scegliere in quale delle tre sedi saranno trasferiti (Lanfranco, Guidotti, Mattarella). Diciamo no ad una scuola, le Mattarella, nata come scuola primaria e poi ripensata per ospitare due sezioni di primaria e una di medie e ad oggi ripensata per ospitare una sola scuola media. Nell’immediato questo non potrà fare altro che portare a classi numerose alle Lanfranco e alle Mattarella a fronte di altri istituti che avrebbero solamente diciotto alunni per classe. Anche perché così, per entrambi gli istituti comprensivi, non ci sarà la possibilità di accogliere alunni provenienti dalle scuole paritarie o da altre zone della città».

GAZZETTA DI MODENA

18.11.2015 15.47

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