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Pubblicato da Michele Pappacoda Direttore www.mikivettica.net

INSERITO DA BARBARA PAPPACODA MODENA Bus strapieno e una studentessa s’è sentita male. È accaduto ieri mattina a bordo della linea 550, nei pressi del parco Ferrari. «Ho sentito un forte dolore allo stomaco - racconta la giovane Sofia - e ho iniziato a vedere a pallini. Non ho perso i sensi, ma non mi reggevo molto in piedi». La ragazza stava andando all’istituto Selmi, in cui studia. Assieme a lei tanti, forse troppi altri passeggeri. «Si sta molto stretti - conferma la studentessa - in effetti non è molto sicuro».

I MALORI Non è stato il primo malore sui mezzi. «Mi è successo due o tre volte - prosegue la giovane - sempre in bus. Con me il conducente è stato molto carino. È rimasto lì, s’è preoccupato per me. Un ragazzo qualche giorno fa ha avuto lo stesso problema, sempre sul 550, all’altezza della nazionale per Carpi. Io non sono minorenne, lui sì. Il conducente che c’era allora non si è però fermato». Dall’azienda di strada Sant’Anna hanno già ribadito che i disagi sono temporanei. C’è stato un accordo quest’estate - hanno assicurato - in sinergia tra l’Agenzia per la mobilità di Modena e le scuole. Una volta in vigore gli orari definitivi delle scuole, tutto rientrerà nella norma. Intanto il problema esiste. Eccome. E non è piacevole per nulla.

«Servirebbero più mezzi - ha concluso la giovane - perché l’anno scorso non è cambiata molto la situazione con l’orario definitivo. Per due o tre volte non c’era posto nemmeno per stare in piedi».

TRAFFICO A BORDO Il problema del “traffico a bordo” non è una novità. Già con l’inizio dell’anno scolastico erano giunte lamentele. Da Seta avevano rassicurato che i mezzi non sforano mai la capienza massima, per ragioni di regolamento e di spazi. Non così la pensa chi è sulla strada.

«È capitato più volte che si superi il numero consentito - replica un autista da viale Molxa, che preferisce rimanere anonimo - soprattutto in orario scolastico». Perché continuare a far salire passeggeri anche se i mezzi sono pieni? «Perché si rischia la contestazione disciplinare», spiega Giuseppe Rendace. che segretario provinciale della Faisa (Federazione autonoma italiana sindacale autoferrotranvieri). Gli autisti sono di fronte a un dilemma: responsabilità personale o sanzione?

«Se si supera il numero consentito non dovremmo più farli salire - aggiunge Rendace - ma la sala operativa ci dice di fare ogni fermata, aprendo le porte per scendere e per salire. I responsabili dei mezzi siamo noi, quindi se succede qualcosa a bordo ne rispondiamo noi. Se non seguiamo le indicazioni della sala operativa ci fanno però la contestazione disciplinare». Nel bivio tra quale strada scegliere si aggiunge un altro cartello: la sicurezza. «Non riusciamo a vedere dallo sportello retrovisore - ribadisce l’autista in viale Molza- e a volte nemmeno alla nostra destra».

«I problemi della visibilità si concentrano quando dobbiamo fare le curve - sottolineaRendace - qualche anno fa è stata investita anche una ragazza. La parte peggiore riguarda quando arriviamo in autostazione. I problemi più grossi a Modena riguardano i mezzi per Carpi e quelli dall’area del Polo Leonardo».

Senza dimenticare quando sui bus salgono i controllori, con la divisa o in borghese. A volte incontrano chi vuole fare il furbo. Ma spesso c’è chi per troppa ressa non riesce ad arrivare alla macchiuna obliteratrice. ne servirebbero altre in vettura.

DI GABRIELE FARINA LA GAZZETTA DI MODENA