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Pubblicato da www.mikivettica.net

SANT'ANTIMO E NAPOLI NORD NEWS Rubavano i soldi destinati agli immigrati: Si allarga l'inchiesta: altri otto indagati

INSERITO DA ANGELA CECERE Tra loro anche il parroco di Teggiano-Policastro (SA): la Caritas da lui gestita è finita nel mirino della Procura di Napoli GIUGLIANO. Si allarga lo scandalo sugli aiuti agli immigrati. La procura di Napoli ha indagato otto persone oltre ai due arrestati nei giorni scorsi, la coppia che gestisce una onlus di Giugliano,“Un’ala di riserva”, che deve giustificare oltre un milione di euro e almeno altri 3 milioni per i centri legati alla Caritas di Teggiano-Policastro (SA), guidata dal sacerdote e Cavaliere della Repubblica, don Vincenzo Federico, attualmente indagato per peculato. Don Federico, attraverso il suo legale, Revilando Lagreca, fa sapere che «l'accusa è surreale». E aggiunge l'avvocato: «Massima serenità e piena fiducia nella giustizia, auspicando, però, che tutto possa definirsi in tempi rapidi: una rapidità almeno simile alla velocità con la quale, in spregio ad ogni riservo istruttorio, si è dato amplio risalto mediatico ad una ipotesi di accusa che è a dir poco surreale». Gli arrestati. Attualmente ai domiciliari rimangono Alfonso De Martino (presidente di Un'Ala di Riserva) e sua moglie Rosa Carnevale, mentre tra gli inquisiti risultano anche i funzionari regionali Vincenzo Cincini e Giuseppe Mattiello. Sul caso è intervenuto anche il Presidente dell'Anticorruzione, Raffaele Cantone: «C'è da rimanere esterrefatti – ha dichiarato il magistrato giuglianese - se anche il mondo dell'impegno sociale fa registrare questi episodi è chiaro che il livello di diffusione del malaffare è tale che nessuno da solo ce la può fare nel contrasto alla corruzione»I soldi. Avrebbero rubato i soldi che la loro Onlus doveva destinare all’accoglienza e al sostentamento degli immigrati e con quei soldi avrebbero fatto la bella vita. E’ quanto emerso in queste ore dall’inchiesta della Procura di Napoli che ha portato all’arresto, nella giornata di ieri, del presidente della onlus Un'Ala di Riserva di Giugliano in Campania e della sua compagna, entrambi accusati di truffa, peculato e appropriazione indebita.

Alfonso De Martino e Rosa Carnevale, 43 anni, secondo quanto si legge nell’ordinanza firmata dal gip Antonio Cairo, avrebbero strumentalizzato l’assistenza agli immigrati in arrivo nel nostro Paese “per l'utile personale e in funzione di un guadagno illecito”. La onlus, in base a una convenzione con la Regione Campania, avrebbe percepito 40 euro al giorno per ciascun immigrato ospitato, soldi che dovevano essere destinati al vitto, l’alloggio e la sopravvivenza di queste persone giunte nel nostro Paese alla ricerca di una vita migliore. I due, invece, si sarebbero appropriati di quelle somme e le avrebbero utilizzate per fini personali: 152 mila euro per l’acquisto di un immobile a Milano, 733 mila euro per l’acquisto di una società di schede per ricariche telefoniche, 15 mila euro per l’affitto di un bar a Pozzuoli, 100 mila euro per l’acquisto di un immobile a Pozzuoli. A queste cifre si aggiungono 130 mila euro in contanti e, come scrive Il Mattino, 345 mila euro attraverso fatture per operazioni inesistenti.Gli indagati, sempre secondo quanto emerso dall’inchiesta, avrebbero anche mentito sul numero degli immigrati ospitati, gonfiandolo e percependo così somme non dovute.A far emergere lo scandalo, e far partire le indagini, sono stati due immigrati somali finiti in manette dopo false accuse presentate da De Martino. I due avrebbero chiesto all’uomo alcune somme che gli sarebbero spettate, ma questi in tutta risposta li avrebbe denunciati e fatti arrestare. A quel punto i due, interrogati, raccontarono come operava la onlus e l’avvio delle indagini fu immediato. (fonte: Daniela Particelli – crimeblog.it)

INTER NAPOLI

25.05.2015. 18.07

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