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Pubblicato da www.mikivettica.net

PRIMO PIANO E ANTEPRIMA SALERNO CHIARA, MORTA A SOLI DUE MESI: "FU COLPA DELLA MADRE". PADRE E NONNA LA COPRIRONO
PRIMO PIANO E ANTEPRIMA SALERNO CHIARA, MORTA A SOLI DUE MESI: "FU COLPA DELLA MADRE". PADRE E NONNA LA COPRIRONO

INSERITO DA ANGELA CECERE Salerno come Cogne. Almeno a parere dei due magistrati che hanno indagato, per lesioni aggravate ed omicidio preterintenzionale, la mamma della piccola Chiara morta il 14 ottobre dello scorso anno a soli due mesi. Anzi di più perché con Denise sono indagati, per calunnia, il compagno Francesco, padre della piccola, e la suocera di quest’ultimo. Padre e nonna materna, secondo la ricostruzione dei sostituti procuratori Roberto Penna e Francesca Fittipaldi, che hanno firmato il provvedimento di conclusione delle indagini preliminari, avrebbero tentato di coprire le responsabilità della madre con la querela contro i medici e il personale sanitario che ebbero in cura la neonata. Per tutti e trentanove, che in un primo momento erano stati indagati per omicidio colposo, i due magistrati hanno disposto l’archiviazione accogliendo, così, i risultati dell’autopsia che hanno individuato in due fratture al cranio le cause della morte della neonata. Un trauma cranico che i periti nominati dalla procura salernitana farebbero risalire ad un periodo antecedente ai ricoveri ospedalieri (al Ruggi di Salerno e al Santobono di Napoli) escludendo, quindi, la responsabilità dei medici che hanno avuto in cura la piccola. Verosimilmente, hanno concluso il medico legale Luigi Zotti, il radiologo Salvatore Longo e l’anatomapatologo Noè De Stefano, le lesioni sarebbero state provocate dalla sindrome del «bambino battuto». O meglio «scosso» come viene scientificamente indicata la sidrome (SBS) che si caratterizza per danni neurologici che variano dal coma fino alla morte. L’inchiesta sul decesso della piccola Chiara partì d’ufficio, dopo la segnalazione dei medici del Santobono, che sulla testa e sul svolto della neonata trovarono segni che potevano far pensare ad urti accidentali o maltrattamenti. E sul corpicino, a quanto pare, anche qualche livido. Ma, presso la procura salernitana, era già stata depositata una denuncia-querela dei genitori (e, a quanto pare, anche dalla nonna paterna che risulta indagata anche lei) dopo essere stati informati, dai medici del Ruggi, che la figlioletta presentava fratture alla testa. Nella querela si chiedeva, appunto, alla magistratura, di accertarne le cause. La piccola era nata prematura con il dotto di Botallo non ancora saldato e, probabilmente, soffriva anche di altre patologie. Nel mese di ottobre le sue condizioni di salute precipitarono tanto da disporre un primo ricovero, in terapia intensiva, all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona e poi il trasferimento, in elicottero, al Santobono a Napoli dove la piccola morì 14 ottobre scorso. Agli atti dell’inchiesta, però, c’è anche la perizia di parte effettuata dal medico legale ed anatomapatologo, Gianfranco Zanetti. Tra l’altro il perito fa riferimento al fatto che quando la neonata venne ricoverata all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, prima del trasferimento di urgenza al Santobono di Napoli, fu sottoposta ad una ecografia all’encefalo in cui non si evidenziava alcuna frattura. Una circostanza, come si legge nella consulenza di parte disposta dai legali della famiglia (gli avvocati Danilo Laurino e Ludovico Montera), che non viene menzionata nella perizia della procura così come gli stessi risultati dell’ecografia all’encefalo effettuata al Ruggi di Salerno in cui non c’era traccia di fratture o lesioni. La vicenda processuale che riguarda la giovane mamma e i suoi più stretti familiari, al di là della chiusura delle indagini disposta dai pm, è ancora tutta da sviscerare e non si escludono ulteriori sviluppi dall’una e dall’altra parte.

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12.05.2015. 12.30