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Pubblicato da Michele Pappacoda mjcheva@live.it

INSERITO  DA  ALESSIA  CORNETTI

NAPOLI - Gli autotrasportatori che operano nel porto di Napoli in segno di protesta si fermeranno a partire dal prossimo 31 marzo per almeno cinque giorni. Lo annuncia Pasquale Russo, segretario nazionale della Federazione autotrasportatori italiani. «Le nostre imprese, già pesantemente segnate dalla crisi economica, non possono continuare a perdere volumi di traffico per effetto dell'immobilismo del ministro Lupi - spiega Russo - che a parole dice di voler far ripartire la logistica italiana ma che nei fatti sembra non comprendere i rilevanti danni che si stanno producendo per tutto il sistema delle imprese e dei lavoratori che ruotano intorno al nostro porto». Secondo Russo lo scalo partenopeo «è in completo stato di abbandono, le compagnie di navigazione stanno letteralmente scappando e nessuno dei player logistici internazionali considera più la possibilità di investire nel nostro porto». Il potenziamento infrastrutturale, necessario per accogliere le navi di ultima generazione, non è più differibile - aggiunge il segretario nazionale della Fai - stiamo rischiando di far collassare tutto il traffico merci che ancora è a Napoli. Dobbiamo recuperare le ingenti risorse economiche provenienti dai fondi comunitari che non sono state utilizzate e non perdere più tempo per evitare che anche i 300 milioni del 'grande progetto' vadano in fumo». Solo nell'ultimo anno, ricorda Russo, «con la perdita di compagnie come la Cosco e la Messina i danni provocati all'economia portuale superano abbondantemente i 35 milioni di euro, se aggiungiamo il danno provocato dalla restituzione delle somme economiche stanziate dalla legge 388 (più di 15 milioni di euro) e di altri due finanziamenti per un totale 21 milioni di euro, si supera la cifra di 70 milioni di euro. Praticamente un suicidio economico». In una situazione «così drammatica» non «è accettabile che il ministro Lupi non provveda a nominare il nuovo presidente dell'autorità portuale». L'auspicio è che «tutto il cluster portuale si unisca e condivida la protesta delle aziende di autotrasporto; nel contempo chiederemo agli enti pubblici territoriali competenti di incontrare le organizzazioni di rappresentanza imprenditoriale per valutare altre possibili iniziative utili a sbloccare lo stallo che sta paralizzando l'attività portuale».

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