SANT'ANTIMO E NAPOLI NORD NEWS Blitz a Giugliano, 9 arresti nel clan Mallardo: “Minacce ai Carabinieri che indagavano sulle estorsioni”
INSERITO DA ANGELA CECERE In carcere anche Michele Di Nardo, considerato esponente di rilievo del clan e di recente scarcerato GIUGLIANO Minacciavano i Carabinieri che conducevano le indagini sulle estorsioni. E’ questo quanto è emerso dall’indagine che ha portato all’arresto di nove persone per i reati di estorsione, detenzione e porto illegale di armi, tutto ciò aggravato dalle finalità e modalità mafiose. Nelle prime ore di questa mattina, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Giugliano in Campania hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, a carico di 9 soggetti raggiunti, a vario titolo, da gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di estorsione, consumata o tentata, detenzione e porto illegale di armi comuni di sparo, aggravati dalle finalità e modalità mafiose. Le indagini hanno permesso di dimostrare la piena operatività del clan camorristico denominato “Mallardo”, operante nella città di Giugliano in Campania e facente parte della confederazione tra organizzazioni denominata “Alleanza di Secondigliano”, cartello che aggrega i gruppi criminali insediati in un’ampia porzione del territorio metropolitano di Napoli. In particolare, le approfondite fasi investigative hanno consentito di evidenziare la presenza di un’articolazione del predetto sodalizio criminale operativa specificatamente sulla fascia costiera della cittadina, in possesso di armi comuni da sparo e dedita, principalmente, alle estorsioni ai danni di imprenditori edili, concessionari di auto, ristoratori, nonché all’imposizione nel conferimento degli oli esausti ai commercianti della zona e all’attività di riscossione e recupero dei crediti. Sono 15 gli episodi contestati e tra gli arrestati figura anche Michele Di Nardo, considerato esponente di rilievo del clan e di recente scarcerato. Durante le attività di investigazione è emersa la volontà di alcuni degli indagati di porre in essere azioni intimidatorie nei confronti dei carabinieri impegnati nelle indagini. Il provvedimento eseguito è una misura disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
IL MERIDIANO NEWS