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Pubblicato da Michele Pappacoda Direttore www.mikivettica.net

CAVA DE TIRRENI VIETRI NOCERA NEWS Vietri sul mare , pizzo e minacce scacco alla cupola di cui tutti avevano paura e nessuno parlava
CAVA DE TIRRENI VIETRI NOCERA NEWS Vietri sul mare , pizzo e minacce scacco alla cupola di cui tutti avevano paura e nessuno parlava

INSERITO DA MARIA PAPPACODA Vietri sul mare , pizzo e minacce scacco alla cupola di cui tutti avevano paura e nessuno parlava . Siamo nel primo paese della Costiera amalfitana da una parte, dall'altra di fatto connurbato con Cava de Tirreni e Salerno quindi parte integrante di un tessuto cittadino con tutte le problematiche che di esse si vivono in Campania. A Vietri il problema c'era e tutti sapevano , come abbiamo visto anche con Positanonews con qualche servizio fatto in passato , ora il blitz di ieri, oggi ne parla Petronilla Carillo su Il Mattino Erano responsabili di quello che il gip del tribunale di Salerno ha definito una «situazione di grave allarme sociale». Da anni monitorati dalle forze dell’ordine, i «ciacianielli» facevano leva sull’uso delle armi e sulle minacce per imporre la propria «legge» nella frazione Dragonea di Vietri sul Mare. La Procura Antimafia ha però deciso di fermarli proprio quando stavano espandendo la propria attività anche su altre frazioni del Comune vietrese: Raito, Molina e Marina. Così ieri mattina, a conclusione di una lunga attività investigativa condotta dai carabinieri della locale stazione (agli ordini del maggiore Gennaro Iervolino e del luogotenente Gerardo Ferrentino) e degli agenti della Squadra mobile (diretti dal vicequestore Lorena Cicciotti), sono scattati i provvedimenti a carico di Roberto Senatore, dei figli Alfonso, Alessio, Ivan a Christian e del convivente della figlia, Alessio Salsano. Tre di loro (il capostipite Roberto insieme ai figli Ivan e Christian) erano già detenuti da aprile di quest’anno per usura. Pesanti i capi di imputazione contestati dal sostituto procuratore dell’Antimafia Vincenzo Senatore e accolti dal gip del tribunale di Salerno Stefano Berni Canani: associazione a delinquere di stampo camorristico aggravata dalla disponibilità di armi, tentata estorsione, estorsione consumata, rapina aggravata, minacce a pubblico ufficiale aggravati dal metodo mafioso. Contestualmente alla notifica dei provvedimenti sono scattate anche delle perquisizioni a carico di dodici persone ritenute, a vario titolo, legate alla «cupola dei ciacianielli»: nel corso delle operazioni è stato denunciato un giovane perché trovato in possesso di un coltello a scatto con lama modificata e sono stati richiesti approfondimenti d’indagine a carico di un’altra persona trovata in possesso di ventimila euro in contanti. Denaro di cui ora si dovrà appurare la provenienza. Nella sua ordinanza il gip pone l’attenzione non solo sugli «atteggiamenti molto aggressivi, spavaldi e minacciosi» del gruppo criminale ma anche sulla particolarità dello stesso: i membri del gruppo sono tutti familiari per discendenza diretta o indiretta. E questa sarebbe proprio la particolarità che differenzia i «ciacianielli» dagli altri cartelli criminali del Salernitano: «un’unica famiglia che stava cercando di imporre il proprio dominio su una realtà sociale di modeste dimensioni», scrive il gip. Una posizione, la sua rafforzata dal riconoscimento del loro status criminale anche dalla Cassazione. Roberto Senatore, del resto, è il figlio di Alfonso, detenuto anche lui a Fuorni e ritenuto il capo di un’organizzazione criminale dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, con base operativa a Scafati e in altri comuni della provincia di Salerno. Tornando a Roberto e ai suoi figli, sono circa una decina gli episodi criminali che gli sono stati contestati. In particolare quelli che si sono verificati tra febbraio e aprile di quest’anno, come una tentata estorsione aggravata dall’uso di una pistola nei confronti di un commerciante di legna della frazione di Dragonea; una rapina impropria pluriaggravata nei confronti di un proprietario terriero; una minaccia aggravata dall’uso di un coltello e diversi episodi di spaccio a Raito. Un altro episodio di minacce aggravate, poi, risale al 20 aprile scorso, quando, all’interno di uffici del Comune di Vietri sul Mare, un funzionario dell’Ente è stato minacciato. In molti casi i testimoni oculari non hanno fornito dettagli utili alle indagini, in altri casi, invece, si è avuta una piena collaborazione da parte delle vittime. Fra persone sentite nel corso delle indagini, il sindaco di Vietri sul Mare, Franco Benincasa.

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