Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog

Giornale Vettica di Amalfi Online Velasca Vimercate News nel Mondo www.mikivettica.over-blog.it

I Collaboratori

                                                                    Direttore responsabile

                                                                                     Vicedirettice

 

 

Musica

Archivi

Foto

-----------

 

 

Vettica di Amalfi Panorama

  Vettica di Amalfi Panorama

 Vettica di Amalfi Panorama

Vettica di Amalfi Panorama

 Vettica di Amalfi Panorama

 Amalfi Panorama

  Atrani Panorama

Atrani Panorama

Atrani Panorama

Maiori Panorama

Erchie Maiori  Panorama

 

Cetara Panorama

Vietri sul Mare Panorama 

 

 

Positano Panorama

Positano Panorama

Sorrento Panorama

 

ve

 

Velasca Vimercate Panorama

 

Pubblicato da Di Michele Pappacoda mjcheva@live.it

CAMPANIA NAPOLI NEWS Ombre di camorra sulle primarie del Pd, inchiesta su Ercolano

INSERITO DA MORENA MOTTA. Negli elenchi per votare nomi sospetti di famiglie malavitose: i carabinieri sequestrano le liste

Ercolano - Un boom imbarazzante di iscrizioni Pd, da trecento a milleduecento. Una velenosa battaglia tra i candidati democratici per la corsa a sindaco del prossimo maggio: l’uscente Vincenzo Strazzullo, il vice Antonello Cozzolino, e lo sfidante renziano Ciro Buonajuto. Gara che accende la caccia alle firme: magari anche con regole cambiate in corsa, come avviene non di rado; e come aveva denunciato lo stesso Buonajuto che si dice osteggiato dagli altri due. E ora la parola chiave: camorra. Si chiama caso Ercolano, il rischio di ulteriore debacle per le primarie Pd. Dopo molte voci, c’è un fatto: nella città dello straordinario patrimonio archeologico, è in corso un’indagine «conoscitiva» sul rischio infiltrazione delle cosche nelle consultazioni. Accertamenti dei carabinieri, d’intesa con la Procura. Storia che potrebbe diventare pietra tombale: in quelle liste spiccano cognomi che fanno tremare, legati a cosche pericolose, ancorché decapitate, del cartello criminale. I Papale, i Birra, gli Zirpoli, i Durantini. Il segretario cittadino del Pd, Antonio Liberti, sarebbe andato sua sponte dai militari, una volta compreso il rischio dello scandalo. La data fissate per le primarie è l’8 marzo, se tutto resterà immutato.

NON uno, ma trentasei cognomi sotto la lente. Distribuiti, per qualcuno nascosti, lungo 132 fogli zeppi di nomi e indirizzi. Così le magnifiche sorti delle primarie del Pd, stavolta ad Ercolano, inciampano di nuovo nel più cupo dei sospetti: il rischio di vicinanza con personaggi e famiglie in odore di camorra. E ora aleggia una domanda: inquinamento che doveva passare inosservato o clamoroso sabotaggio? Qualcuno prova a infiltrare la malavita tra gli iscritti, per i voti di personaggi impresentabili? Oppure, ipotesi ancor più inquietante: qualcuno voleva in questo modo farle saltare?
La Procura è già al lavoro, anche se non c’è materialmente un fascicolo. Ma dall’ufficio della pubblica accusa, pm Pierpaolo Filippelli, sotto il coordinamento dell’aggiunto Filippo Beatrice e la supervisione del procuratore capo Giovanni Colangelo, è arrivata la disposizione ai carabinieri di Torre del Greco di acquisire quelle liste e di scavare sui nomi sospetti di coloro che hanno firmato la formale «richiesta di iscrizione al Pd», in vista delle primarie dell’8 marzo, e delle amministrative di maggio. In una parola: occhio agli iscritti. Negli stessi uffici dell’Arma, il segretario del Pd ercolanese, Antonio Liberti - all’esito di contatti continui e tesi con il segretario provinciale Venanzio Carpentieri, e di accese riunioni tra i tre candidati, Strazzullo, Cozzolino e Buonajuto - aveva offerto tutta la disponibilità a consegnare «il materiale » affinché fossero svolti «eventuali approfondimenti». Una segnalazione sarebbe partita anche per l’Anac, l’Autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, per il solo profilo di presunto condizionamento delle attività politiche.
Sono liste che scottano, dunque. Per due motivi, entrambi da approfondire. Il primo: la velocità con cui quella platea di richieste di adesioni ai democrat sono schizzate a dicembre, proprio sullo scadere della chiusura dei termini, dai quasi 300 a 1213 iscritti: circostanza che si spiegherebbe con il fatto che, a termini chiusi per le primarie, in segreteria regionale si è deciso di alzare il quorum e cambiare il regolamento: in pratica, per partecipare alle primarie non occorreva più che si presentassero il 30 per cento degli iscritti al termine del 2013, ma ci voleva il 30 per cento degli iscritti del 2014. Quindi, chi aveva presentato appena 35 firme e s’era visto candidato, come Buonajuto, aveva dovuto rincorrere altre firme. Altro elemento: la presenza di cognomi che pesano, che apparterrebbero a parenti di boss, e killer.
Repubblica ha visto le liste: vi compaiono i nomi e soprattutto gli indirizzi di 4 elementi della famiglia Durantini, 2 dei Birra, addirittura 7 degli Adamo, uno dei quali, Carmelo Adamo, è il nipote diretto della moglie del boss al 41 bis, Raffaele Ascione, poi detenuto e morto nel penitenziario irpino. Non solo: vi compaiono 3 soggetti dei Papale, il cui indirizzo è inequivocabile. Accanto ad alcuni iscritti è segnato «vico Moscardino»: è da quel vicolo che partirono alcuni commandi di killer. Altri nomi sospetti: gli Zirpoli, killer e capicosca, protagonisti di una stagione di terrore inflitto e subìto: uno dei loro figli, appena 16enne, fu ucciso per vendetta. Vicenda «delicatissima », si limitano a confermare fonti investigative. Il caso Ercolano arriva dopo le recenti e gravi lacerazioni di Genova; dopo il quadruplo e bizzarro rinvio per le regionali in Campania; dopo il caso di Castellammare nel 2009: tra gli iscritti c’era uno dei presunti killer del delitto Tommasino.

FONTE: (di Conchita Sannino) LA REPUBBLICA.IT

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:

Commenta il post